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6.12 Monte Guglielmo
Il M.Guglielmo, il monte bresciano per eccellenza, viste le molteplici vie d’accesso, stavolta risaliamo dal versante del lago d’Iseo e precisamente dal paese di Zone (700 m). Parcheggiata l’auto nel parcheggio adiacente al piccolo cimitero, scendiamo lungo la scala che cala giù sul fondo valle a imboccare il sentiero CAI 227. Il primo tratto del sentiero ricalca la vecchia mulattiera acciottolata che s’immerge nel fiabesco bosco dei “gnomi”, sotto lo sguardo delle silenziose sentinelle risaliamo senza troppa fatica l’irto sentiero fino a immetterci sulla sovrastante carrozzabile per il M.Guglielmo, giungendo così a malga Casentiga (1400 m, ore 1 e 40 min.) qui ne approfittiamo per riprender fiato e scattare qualche foto dal panoramico balcone che s’affaccia sul Sebino. Riprendiamo il cammino lungo la mulattiera che prosegue ora pianeggiante verso nord, e abbandonato il bosco ci ritroviamo su un panoramico dosso, ai piedi di una nuda e imponente parete rocciosa, seguendo la traccia nella fresca neve arranchiamo faticosamente sull’irto spallone, lasciando così la verticale falesia alla nostra destra risaliamo sulla sovrastante cresta dove il sentiero prosegue per un tratto pianeggiante e parallelo alla recinzione di filo spinato che delimita la conca prativa di malga Guglielmo, già da qui volgendo lo sguardo a S/E scorgiamo l’appuntita sagoma del Monumento al Redentore, ma il passo rilassato dura poco, infatti ben presto riprendiamo ad arrancare su per il pendio che porta al sovrastante rifugio Almici (1860 m, ore 1 e 30 min.) dove ci attende l’ultimo rush finale che porta sulla cima del M.Guglielmo ( 1948 m, 20 min.). Da quassù il panorama è semplicemente maestoso in tutte le direzioni; ad ovest l’inconfondibile M.Rosa e il Cervino, mentre il Resegone di Manzoniana memoria è lì a portata di mano, l’Adamello e il Brenta a nord, ad oriente una leggera foschia ricopre il fondo valle, ma al di là delle cime Valtrompine scorgiamo con sorpresa una porzione del basso Garda con l’inconfondibile penisola di Sirmione, e a sud la spina dorsale appenninica fa da sfondo all’ampio tavolato della pianura padana, inoltre l’obiettivo non può mancare di immortalare l’imponente Monumento dedicato al Cristo Redentore e la vicina statua di Papa Paolo VI. Per il ritorno ripercorriamo a ritroso il medesimo tragitto fatto all’andata, concludendo così al nostro punto di partenza (ore 1 e 45 min.).
Dislivello max. 1250 m.
Tempo totale di cammino 5 ore e 15 min.
Lunghezza tragitto 15 Km.
Note
Fin dall’inizio escursione abbiamo seguito costantemente le indicazioni del sentiero n°227 per il M.Guglielmo, che inizialmente coincidono con le paline indicative del “Bosco dei Gnomi”. I nostri tempi di percorrenza hanno senz’altro risentito dello spesso manto nevoso che, in particolare, là dove il bosco lascia il posto alla prateria sommitale, ha reso ancor più dura l’ascesa. Comunque durante l’escursione non abbiamo trovato difficoltà particolari.
Curiosità
In occasione della celebrazione del Giubileo del 1900, l’allora Papa Leone XIII chiese che venissero innalzati monumenti a Gesù Redentore in tutte le regioni d’Italia, uno per ogni secolo di redenzione del mondo, infatti all’epoca le regioni erano 19 (a onor del vero ne furono erette solo 17 poiché quelle d’Abruzzo e Umbria furono sì previste, ma mai realizzate). Per la Lombardia la scelta cadde proprio sul M.Guglielmo, e così la secolare cappella dedicata al Cristo Redentore quest’anno ha festeggiato i suoi 110 anni. Il progetto dell’Architetto Carlo Melchioni, era stato voluto e sostenuto dall’Avv. Giorgio Montini, che in quella occasione aveva portato i figli piccolissimi, Lodovico e Giovanni Battista, quest’ultimo divenuto poi Papa Paolo VI. Lo storico Monumento divenne così la Stella Polare per molti bresciani, e durante gli anni fu oggetto di varie manutenzioni e ristrutturazioni, come nell’ottobre del 1998 con la posa della statua di Papa Paolo VI nel 20° anniversario della sua morte, statua benedetta da S.S Beato Giovanni Paolo II.
Fotografie: