03/06 Ferrara di M.Baldo - GrEsGa

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03/06 Ferrara di M.Baldo

Diario di Bordo > 2025
Ferrara di Monte Baldo
Val Brutta
03/06/2025
Notoriamente carsico, il Monte Baldo presenta pochi corsi d’acqua che scorrono in superficie, e uno di questi attraversa proprio il territorio di Ferrara di Monte Baldo. Un torrente che nasce come Valbrutta, prima di diventare Pissote, e più in baso ancora divenire Rio Bissolo. Tanti cambi d’identità per la medesima acqua, che un tempo faceva girare le macine di ben tre mulini, prima di riversarsi in quel di Brentino nell’Adige.

A Ferrara di Monte Baldo (849m), senza perdere di vista il segnavia 656 attraversiamo il piccolo borgo e proseguiamo sulla via che a monte s’infila nella Val Brutta, un’ombrosa valle che a dispetto del nome ci accoglie in un’atmosfera a dir poco magica, dove tra pietre ammantate di muschio e cascatelle d’acqua che gorgheggiano nell’omonimo torrente, si ha l’impressine di aver varcato la soglia di un giardino zen. Ed è in questo ambiente di rocce, acqua e tanto verde che controcorrente ci ritroviamo fin da subito ad arrancare su per il bosco, un inizio di giornata tutto in salita, dove passando per la presa d’acqua della Val dei Coali, su per un ultimo tratto acciottolato andiamo a intercettare la strada Graziani (1010m, 40min), la storica strada militare che da quel di Spiazzi attraversa per intero il versante orientale del Baldo. Al di là del nastro d’asfalto, eccoci di nuovo lì ad arrampicare verso monte, una salita che si fa via via più impegnativa, e che alla fine del bosco misto di faggi e abeti, su in alto sbuca tra gli alpeggi di Val Fredda (1310m, ore1), dove sotto un cielo grigio che non promette nulla di buono e le creste della Costabella a far da contorno, basta seguire il sentiero che si fa strada nel lussureggiante pascolo, per arrivare così all’ex malga Natura (1317m, 15min), posto e momento giusto per la sosta. Tempo di scambiare quattro ciacole con dei amici escursionisti trovati lì per caso, e prima che le nuvole ci rovinino la festa, sul retro della malga non resta che seguire il muretto a secco che tra i pascoli s’infila nel frattempo in un rigoglioso boschetto, prima di sbucare più in basso tra i prati di malga Basiana (1065m, 40min), altra caratteristica costruzione in pietra del Baldo dove soffermarsi un attimo. Lì nella lussureggiante valletta conosciuta anche come “Buse dei Morti”, tra mucche al pascolo e fischiar di marmotte passiamo nel frattempo sul bordo di uno stagno, prima d’infilarci nuovamente nel bosco e andar a intercettare nei pressi del Sacrario del Baldo nuovamente la strada Graziani (1000m, 25min).
A questo punto, è sufficiente seguire a destra un breve tratto di strada asfaltata, prima di varcare alla nostra sinistra il cancelletto d’accesso al sottostante alpeggio di malga Peagne, e prendere poi l’incerta traccia che a sud del pascolo s’intrufola nuovamente nel bosco e va a confluire più in basso ancora sul sentiero che cala a località Castelletti (1014m, 25min). Lì alle spalle della piccola contrada, sulla sinistra proseguiamo sul sentiero che giù nel bosco va nel frattempo a confluire sul più noto “sentiero dell’amore”, una romantica via ben attrezzata con panchine e addobbata da tanti cuoricini appesi ai rami più bassi, una nota di colore che ci accompagna fin all’entrata di Ferrara, dove con la discesa termina anche la giornata (15min).
Dislivello assoluto 468m. (↑531m, ↓516m).
Tempo di cammino ore3:40.
Lunghezza tragitto Km 9.
                                     
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