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23/05 Vajo dell'Orsa

Diario di Bordo > 2019
M.Baldo
Vajo dell’Orsa
23/05/2019
A corto d'idee e improvvisando un'uscita all'ultimo minuto, oggi rieccoci qui sull'evocativo sentiero dei "Pellegrini", dove però i 1.818 gradini che da quel di Brentino (137m)  risalgono sul sagrato del Santuario, sono solo l'inizio di un ben più lungo periplo, che passando per gli abitati di Spiazzi e Ferrara di M.Baldo, calando poi giù nel profondo Vajo dell'Orsa, ci riporterà infine al nostro punto di partenza.

Imboccata la storica scalinata e passando nel frattempo per l’intermedio balcone panoramico con vista sull’Adige e l’abitato di Brentino (850m, 30min), alternando tratti di sentiero ad altri  scalinati e tralasciando strada facendo la deviazione che cala giù nel Vajo dell’Orsa (successiva via di rientro, 592m, 40min), ecco che superata su in alto una passerella metallica e la successiva rampa di scale, approdiamo sul sagrato del suggestivo Santuario della “Madonna della Corona” (775m, 30min), dove dopo la doverosa sosta contemplativa davanti alla Madonna e al grandioso panorama sulla Val Lagarina, ripreso poi il nostro cammino su per un’ultima serie di gradini, in alto ci ritroviamo nella piazzetta del piccolo borgo di Spiazzi (800m, 10min), altra occasione per l’ennesima sosta e tirare un po' il fiato. Camminando a questo punto direttamente sulla provinciale e curiosando strada facendo tra le storiche contrade di Fraine di Sopra e di Sotto, abbandonata nel frattempo la strada maestra e deviando sulla più tranquilla via laterale che a monte porta al piccolo borgo di Castelletti (1014m, ore1), proseguendo da lì sul tracciato della “Via dell’Amore” più avanti giungiamo a Ferrara di Monte Baldo (856m, 20min), dove una sosta nell’accogliente bar del paese è d’obbligo. A questo punto della giornata, attraversata la provinciale e passando accanto all’immancabile serie di vasche “Lavatoio” che anche qui ricordano il duro lavoro delle lavandaie, risalita l’erta via che ad est esce dall’abitato, ecco che proprio in coincidenza della prima curva troviamo l’imbocco del sentiero 674 per malga Orsa (20min). Calando giù dal sentiero inciso nel dirupato versante meridionale del M.Cor e ammirando nel frattempo ampie viste sulla profonda Val delle Pissote e il dirimpettaio Cimo, ecco che a mezza via la nostra discesa a valle si interrompe nella radura di Malga Orsa (645m, 30min), dove un’area pic-ninic con tanto di panche e tavolo, ci attende per la nostra sosta rancio. Ripreso il nostro cammino lungo il sentiero che ad est ritorna nuovamente nel bosco e abbandonata da lì a poco l’indicazione per Brentino (10min), giù a destra digradiamo nel profondo alveo del Vajo dell’Orsa, dove tra felci, muschi e licheni, le acque del torrente scorrono limpide a valle creando scroscianti cascatelle e smeraldine pozze, un rilassante e suggestivo giardino “Zen”, dove anche la delicata salamandra ha trovato qui il suo habitat ideale.
Guadato senza difficoltà alcuna il torrente e arrancando su per l’opposto versante, accompagnati dall’incessante scroscio dell’acqua e aiutati strada facendo da tratti attrezzati con cavo d’acciaio, ecco che alla fine della lunga salita, su in alto intercettiamo nuovamente la storica scalinata del Pellegrino (ore1:10), dove a questo punto non ci rimane che digradare giù dal medesimo tracciato seguito al mattino, per terminare l’escursione in quel di Brentino (50min).
Dislivello assoluto 870m.
Tempo totale di cammino ore 6:40.
Lunghezza tragitto Km 15.
                                
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