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02/07 la Forra del Lupo

Diario di Bordo > 2015
Folgaria
La Forra del Lupo
02/07/2015
Rieccoci sull’altopiano di Folgaria, e precisamente in quel di Serrada, dove un appassionato gruppo di volontari ha riportato alla luce un vecchio sentiero d’arroccamento risalente alla grande guerra. Wolfsschluct, o meglio la “Forra del Lupo”, un suggestivo tracciato che fra naturali anfratti rocciosi e muretti costruiti dall’uomo, garantiva agli austriaci uno strategico punto d’osservazione sia sulla Valle di Terragnolo che il dirimpettaio Pasubio.

A fianco del ristorante “Cogola” (1270m) la giornata inizia imboccando la stradina che sale verso monte, giusto pochi metri d’asfalto prima di deviare a destra verso il piccolo pianoro che s’affaccia sulla val di Terragnolo e il Pasubio. Per segnavia 8 ora qui c’intrufoliamo nel bosco alla nostra sinistra, una fitta faggeta dove tralasciando prima la deviazione per la Palestra di roccia e subito dopo anche il circuito delle trincee (1300m, 20min), nel frattempo arriviamo all’imbocco vero e proprio della mitica “Forra del Lupo”, il strategico sentiero d’arroccamento che dalla cittadina di Rovereto al Passo della Borcola, garantiva all’esercito imperiale di sorvegliare l’intera Val di Terragnolo e il dirimpettaio Pasubio. Come in una misteriosa “Terra di Mezzo” inizia così la parte più suggestiva della giornata, dove tra alte pareti ammantate di muschio, ricoveri in grotta e muretti a secco, nel frattempo raggiungiamo Matteo e Cristina, due simpatici ragazzi che con passione e dedizione stanno sistemando le ultime foto in bianco e nero che ben distribuite impreziosiscono il lungo camminamento militare. A questo punto della giornata, in compagnia dei due nuovi amici (oltre che simpatici si sono rivelati anche dei preziosi ciceroni) proseguiamo lungo la trincea, fino a raggiungere per ultimo i resti della vecchia cisterna d’acqua e terminare così lo storico percorso in località “Caserme” (1490m, ore1:50). Qui ci congediamo dai nostri occasionali compagni di viaggio per proseguire ad est sulla strada sterrata che a margine di assolati pascoli e ombrose macchie boscate risale verso monte, e che passando davanti a diroccate caserme porta dritti al forte Dosso delle Somme (1667m, 40min), altro suggestivo luogo della memoria dove la vista stavolta arriva fin al monte Maggio e gran parte dell’altopiano. Ritornando a questo punto sui nostri passi davanti ai ruderi delle precedenti casermette e tralasciato al sottostante bivio l’agevole mulattiera risalita nell’andata, tirando ora dritti sull’evidente traccia che a destra traversa i prati sommitali nel frattempo approdiamo sul dosso della Martinella, dove una breve sosta alla baita Tonda (30min) è l’occasione giusta per ammirare il superlativo panorama che oltre i monti della Val d’Adige ad ovest si spinge fino alle dolomitiche vette del Brenta.
Imboccata a questo punto la pista che giù a ovest digrada fin alle porte di Serrada (45min), ecco che attraversato da lì verso sud l'intero paese, infine torniamo a Cogola (25min).
Dislivello assoluto 400m.
Tempo totale di cammino ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km 12.
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