14-05
Diario di Bordo > 2025
Aljezur→ Barranco da Fonte
14/05/2025
Con l’intento di recuperare tempo, oggi il nostro programma di viaggio prevede una tappa e mezza rispetto a quella prevista dal sito ufficiale del cammino. Una “mega tappa” dove tratti in collina e altri lungo la costa si alternano senza sosta, prima di concludere tra i monti del Chabouco con l’immancabile tufo in piscina al residence “Barranco da Fonte”.
Un’ultimo trasferimento in pulmino, e stamane eccoci lì nella medesima piazza di ieri sera, pronti a imboccare la via che dal borgo storico di Aljezur sale al sovrastante castello. Giusto uno sguardo dall’alto all’abitato e alla campagna circostante, e con un giro ad anello, giù dall’opposto versante andiamo a dare un’occhio all’antica “fonte das Mentiras”, prima di proseguire sulla stradina che nell’ombra del bosco s’impenna subito su per la successiva collina, un’erta salita che tra le case di un’area residenziale termina sulla sovrastante strada asfaltata (ore1:10). Seguendo così quel che ha tutta l’aria di essere un viale alberato, in groppa alla dorsale collinare abbandoniamo ben presto i segnavia biancorossi del cammino storico per proseguire dritti sul nastro d’asfalto, dove alti sulla valle del fiume Aljezur nel frattempo digradiamo giù tra una schiera di abitazioni di recente costruzione, prima d'atterrare proprio là dove le acque dolci del fiume si mescolano con quelle salate dell’oceano (ore1:10). Lì nel parcheggio di un bar rigorosamente chiuso, non possiamo far altro che riprendere il sentiero costiero che pressochè parallelo alla strada sale velocemente su un bel promontorio con vista sulla costa e le spiagge che ci attendono, prima di calare giù nella praia del Monte Clèrico, dove tra le abitazioni dell’omonimo borgo, stavolta sì che troviamo il bar che fa al caso nostro (30min). Lasciato l’ameno lido e i suoi bagnanti, su dall’opposto versante riprendiamo il percorso litoraneo, un tracciato pressochè pianeggiante prima d’arrivare all’ennesimo promontorio panoramico di Ponta Atalaia, dove seduti tra i resti dell’antico insediamento arabo consumiamo la nostra sosta rancio (ore1:10). Lasciato l’ardito promontorio proteso sull’oceano e senza mai abbandonare il bordo della scogliera, ecco che più a sud ancora arriviamo in quel di Arrifana (ore1:10), altro bel borgo dove poter tirar fiato perdendosi con lo sguardo sull’infinito che sta dinnanzi a noi. Proprio qui, dove i due sentieri principali della Rota Vicentina s’incontrano nuovamente per finire l’ennesima tappa, ecco che zaini in spalla siamo bei che pronti a rimetterci in marcia arrancando su per la via che sale a monte, dove tra scorrazzare di cinghiali allo stato brado ci allontaniamo nuovamente dalla linea costiera seguendo per circa un chilometro la strada asfaltata che dirige all’interno, prima di prendere a destra la sterrata che con leggeri saliscendi torna poi in vista della costa, dove a questo punto in scoscesa discesa atterriamo nella ghiaiosa praia do Canal (ore1), altra baia esposta ai venti dell’oceano e apprezzata dagli amanti del surf.
Giusto il tempo d’immortalare qualche agile surfista in groppa alla sua onda perfetta, e con la spiaggia alle spalle non resta che imboccare al di là del torrentello la carrabile che s’innalza ripida verso monte. Un’erta salita che nell’ombra di eucalipti e querce da sughero porta a guadagnare velocemente il rilievo collinare, dove giusto il tempo di dare un ultimo sguardo al mare, e riprendendo l’interminabile saliscendi nell’entroterra, ecco che come da programma la giornata termina nella quiete del residence “Barranco da Fonte” (ore1:20).
Dislivello ↑550m, ↓470m.
Tempo di cammino ore 7:30.
Lunghezza tragitto Km 30.