16-05
Diario di Bordo > 2025
Vila do Bispo→ Sagres
16/05/2025
Dinnanzi alla chiesa di Vila do Bispo la giornata inizia calando giù nella parte bassa della cittadina, dove dall’area monumentale del “Jardim da Fonte” proseguiamo per la vicina rotonda presidiata dal monumento dedicato “all’uomo del mare”, prima d’imboccare la via che a sud-ovest punta dritto verso la costa.
Sull’indicazione biancorossa del Cammino Storico, lì tra le ultime abitazioni di Vila do Bispo ci avviamo sulla strada asfaltata che tra d’orate distese di grano e prati destinati a foraggio nel frattempo cede il passo allo sterrato, prima di perdersi tra i campi incolti del Parco Naturale della zona. Ed è così che addentrandoci sempre più nell’arido tavolato che unisce l’entroterra alla costa, tralasciando strada facendo la deviazione di un circuito locale superiamo nel frattempo anche la strana struttura che lì tra i cespugli sembra fatta apposta per comunicare con altri mondi, mentre in leggera e costante salita arriviamo al bivio per la “Torre de Aspa”, deviazione questa che ignoriamo per proseguire a sinistra verso il strategico crocevia dove i due cammini della Rota Vicentina si dividono nuovamente (ore1:10). Lasciando così sulla sinistra l’indicazione biancorossa fin qui seguita, dinnanzi a noi ecco riapparire il segnavia verde-azzurro del Trilho dos Pescadores, colori ormai famigliari che lungo il polveroso sentiero ci guidano tra i vivaci fiori della gariga, mentre con l’inconfondibile sagoma del Cabo de São Vicente ben in vista andiamo a riaffacciarci sul bordo della scogliera (40min), posto giusto questo per ammirare alla nostra destra la linea di costa già percorsa, e alla nostra sinistra quella ancora da scoprire. Con la prossima meta ben in vista, sembra ormai cosa fatta. Ma lì a precipizio sul mare, fra promontori e insenature erose dai venti e scavate dalle onde c’è poco da scherzare, infatti passando dalla sabbia alla nuda roccia spesso ci ritroviamo a poggiare il piede su terreno instabile e sdrucciolevole, un’insidia questa che richiede attenzione, mentre superato l’ennesimo promontorio, come un’oasi stretta tra il mare e la falesia ecco spuntare l’unica spiaggia del giorno, quella di “do Telheiro” (30min). Dopo la leggera depressione in riva al mare, rieccoci lì pronti a riprendere la polverosa pista che dopo un breve tratto lungo la costa, con una deviazione verso l’interno va a sboccare direttamente sulla strada che collega l’abitato di Sagres alla punta del Cãbo de São Vicente (40min), dove con l’entusiasmo che precede ogni meta ormai vicina, passando dinnanzi alla poderosa “Fortalezza” non rimane che percorrere per intero la pista pedonale che a fianco della trafficata strada porta dritti sulla punta del mitico promontorio che ha dato il nome all’intera costa e al nostro Cammino (20min). Con un pizzico di delusione, lì all’esterno del faro chiuso per restauro non possiamo far altro che accontentarci di qualche foto sull’oceano e quel poco che si riesce a rubare rimanendo all’esterno della fortezza, prima di perderci tra le bancherelle e i numerosi turisti che qui arrivano comodamente in auto e in pullman.
Nella caotica rèssa che ha trasformato questo luogo emblematico in un banale palcoscenico per selfie e souvenir, come pesci fuor d’acqua non possiamo far altro che percorrere a ritroso la medesima strada di prima, un lungo nastro d’asfalto che stavolta percorriamo per intero fin a Sagres (ore1:30), dove svoltando a sinistra su una via secondaria, ben presto la giornata si conclude con un tuffo nella piscina del “Sangres Sun Stay” (20min).
Dislivello ↑212m, ↓303m.
Tempo di cammino ore 5:10.
Lunghezza tragitto Km 26.