01/06 "52 Gallerie"
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52 Gallerie del Pasubio
01/06/2018
Maledetta primavera! manco a dirlo anche qui, tra gli aguzzi pinnacoli e le selvagge gole che caratterizzano il fronte vicentino del Pasubio, immancabilmente aleggia una fosca cortina di nebbia, una gelatinosa e sinistra atmosfera che ci riporta ai grigiori della Grande Guerra, quando incalzati dal fuoco nemico, i militi del 33° Genio Minatori scavarono nella nuda roccia la mitica strada delle “52 Gallerie”.
A Bocchetta Campiglia (1216m) ha inizio il periplo delle 52 Gallerie del Pasubio, dove un breve
sentiero nel bosco porta all’imbocco della
prima galleria. Da qui in poi il tracciato non lascia dubbi d’orientamento, infatti senza alternativa alcuna, passando come in un interminabile giro dell’oca da una galleria all’altra, l’ardita mulattiera sale di quota lungo il fianco meridionale della dorsale rocciosa dei
Forni Alti. Mantenendoci a debita distanza dal ciglio che nei tratti all’aperto precipita nel vuoto e prestando attenzione a non cozzare con la testa contro le volte delle gallerie, strada facendo arriviamo alla galleria n°8, dove un intricato dedalo di cunicoli secondari ci porta alla postazione di un
cannone, ancora lì puntato sulla val di Posina. Nel frattempo il cielo si sta velocemente
offuscando, e così alternando l'oscurità al grigiore, immortalando alcune tenaci
sassifraghe e alcuni scorci nei profondi vai che trasversalmente risalgono da sud, più avanti giungiamo alla diciannovesima galleria, un’interminabile tunnel di 300 metri che assieme alla successiva n°20, con sviluppo verticale e avvitandosi su se stessa, nel cuore di un torrione risale a quota 1700m. All’uscita ecco le prime gocce, una pioggia ghiacciata che
allagando il pavimento già scivoloso delle gallerie ci obbliga a sfoderare le mantelle impermeabili, e transitando alla fine della 43° per il passo di Val Fontana d’Oro (ore2:30), anticipando in dirittura d’arrivo una suggestiva vista sull'Achille Papa, ecco che sbucati dalla
cinquantaduesima galleria infine approdiamo al sospirato rifugio (1929m, ore1).
Seduti ad un
tavolo dell’accogliente rifugio non ci facciamo mancar nulla, e così dopo il meritato rancio, giusto una foto di gruppo ed una al bronzeo busto del
Generale desenzanese, e rinunciando causa avverse condizioni meteo ad un più ampio giro della zona monumentale, girate le spalle al Palon non ci rimane che imboccare lo storico sentiero degli Scarubbi. Mantenendoci ora sul versante nord dei Forni Alti e bypassando in più
punti i monotoni zig-zag della strada militare, riguadagnato giù in basso il
tratto finale della sterrata stessa, ecco che passando per
Malga Campiglia alla fine concludiamo al nostro punto di partenza (ore 1:50).
Dislivello assoluto 713m.
Tempo di cammino ore 5:20.
Lunghezza tragitto Km. 16.