29/12 Col Santo - GrEsGa

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29/12 Col Santo

Diario di Bordo > 2023
Pasubio
Giro del Col Santo
29/12/2023
Giusto per rompere il torpore che separa il pranzo di Natale dall’imminente cenone, eccomi in compagnia di Lorenzo e Annalisa sull’erto sentiero che da Giazzera porta in groppa al Col Santo, un morbido “panettone” che lì nel settore più occidentale del Pasubio ben si presta per un’escursione in ogni stagione.
     
Lasciata l’auto nel primo parcheggio che troviamo a monte di Giazzera (1220m), la nostra giornata inizia proseguendo per qualche centinaio di metri ancora lungo la strada stessa, giusto quel che ci vuole per scaldare le gambe e imboccare alla nostra sinistra l’erto sentiero 132 per l’Alpe Alba (1280m, 10min). Accompagnati così dal fruscio di foglie che lì nella faggeta ancora autunnale ritma i nostri passi, su per la prima vera salita della giornata ci ritroviamo a rompere il fiato sull’erto sentiero che più in alto sbuca tra i prati del monte Pazul (1410m, 20min), punto d’inizio della lunga dorsale che verso est sale al Col Santo. Con i monti della Val Lagarina che alle nostre spalle si confondono nel grigiore delle nubi, alla nostra destra ci ritroviamo a risalire in dolce pendenza la sterrata che tra scheletrici larici ed eleganti betulle nel frattempo guadagna il vasto alpeggio dell’Alpe Alba, un ameno altipiano punteggiato qua e là da pittoresche casupole dal tetto a botte e altre rimesse a nuovo, dove è possibile rallentare il passo e recuperare fiato. Lasciata la sterrata fin qui seguita e più avanti anche il segnavia 132 per il rifugio Lancia (1835m, ore1:30), ecco che alle spalle di un piccolo bàito tutto in pietra attacchiamo l’evidente traccia che a sinistra s’impenna su per l’erboso pendio, un brusco cambio di pendenza e di scena dove tra fili d’erba ghiacciata e radi abeti addobbati a festa, traversando a destra andiamo a intercettare alla sella del Dos dell’Anziana il segnavia 131 della dorsale (1978m, 30min), una finestra sull’altopiano di Folgaria che merita una sosta contemplativa. In questo fiabesco mondo di “Frozen” non resta che appellarci alle poche energie rimaste e attaccare l’ultima salita della giornata, un ripido sentiero ghiacciato e battuto dal vento dove sfidando freddo e nubi nel frattempo approdiamo sulla tondeggiante e brulla sommità del Col Santo, la nostra meta (2112m, 30min). Immersi nell’impietosa foschia quassù oggi c’è gran poco da fare, e dopo l’immancabile foto ricordo sotto la croce di vetta, tra fuggi fuggi di camosci che battono in ritirata non resta che digradare giù nell’opposta sella dei Col Santi (1995m, 15min), dove lì ai piedi del Col Santino a destra proseguiamo sul segnavia 120, un scosceso e dirupato sentiero che abbassandosi velocemente tra i pascoli dell’Alpe Pozza permette poi d’arrivare con facilità al vicino e confortevole rifugio Lancia (1825m, 25min).
A questo punto della giornata, fatti gli onori alla cucina di casa non resta che incamminarci sul segnavia 101, una lunga e ghiacciata sterrata tutta in discesa che passando per le suggestive sculture di ghiaccio dei “sette albi” e l’area sosta del misterioso “Sassom” (ore1) prosegue poi per l’evocativo cimitero austriaco, dove ricalcando la strada asfaltata che sale da Giazzera diventa facile concludere in bellezza al punto di partenza (45min).
Dislivello assoluto 892 m. (↑949m, ↓960m).
Tempo totale di percorrenza ore 4:30.
Lunghezza Tragitto Km 14.
                                   
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