26/02 M.Luppia - GrEsGa

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26/02 M.Luppia

Diario di Bordo > 2022
M.Baldo
monte Luppia
26/02/2022
Muretti a secco, terrazzamenti coltivati a ulivo e piccoli borghi fatti per lo più di case in pietra, il tutto ben affacciato su uno specchio d’acqua così vasto e dal color blu cobalto da far pensare di essere sulla costa ligure o chissà quale altra rinomata riviera mediterranea. E invece rieccoci qui, sulle rive del nostro lago, dove le pendici meridionali del Baldo digradano in dolci colline fin a bagnare i piedi direttamente nel profondo fiordo gardesano.

Girate le spalle al lussureggiante parco di punta San Vigilio (85m), lì in piena curva attraversiamo con attenzione la gardesana per imboccare sul lato opposto il sentiero che tra gli ulivi ci porta a intercettare la stradina acciottolata che risale su per via Castei, un primo tratto in leggera salita che mantenendosi all’esterno della proprietà privata di villa “Stunning Views” ci regala un’esclusiva vista sul prestigioso promontorio e l’adiacente baia delle Sirene, prima di proseguire fin al cruciale bivio dove le nostre vie d’andata e ritorno si dividono (176m, 30min). Tralasciando il sentiero 41 del “Pellegrino” che sarà poi il nostro rientro, a destra seguiamo ora la diramazione che da lì a poco porta ai “Liscioni” della Roccia delle Griselle e alla successiva Roccia dei Cavalieri, lavagne naturali dove nemmeno l’incuria degli uomini e l’ingiuria del tempo han potuto cancellare le preziose testimonianze lasciate dai nostri antenati. Innalzandoci ulteriormente di quota e tralasciando al successivo bivio l’indicazione per la Ca’ Bianca, a destra proseguiamo sul sentiero che arrampicando su per le pendici boscose del M.Bre, tra lecci e carpini di tanto in tanto s’affaccia ora sul promontorio di Punta San Vigilio e più sopra ancora sul golfo di Garda e l’entroterra gardesano, scorci diversi puntati su un unico scenario dove il protagonista principale è sempre lui, il fiordo gardesano con i suoi promontori, le sue isole e i monti che lo incorniciano. Senza lasciarci distrare dalle ingannevoli tracce che più o meno marcate s’intrufolano nell’intricata boscaglia, seguendo i rari segnavia del sentiero principale nel frattempo a nord saliamo in groppa al M.Luppia (416m, ore1:30), una modesta sommità non segnalata da alcuna croce o cippo particolare, ma dove tra i rami secchi della vegetazione non manca l’ennesima vista sul lago e l’opposta sponda bresciana. Ben sorvegliati dall’imbiancata sagoma del Baldo non ci rimane che persistere sull’evidente sentiero che dirige a nord, dove lasciando lì alla nostra destra i ruderi di una vecchia cascina e una radura erbosa, nel frattempo caliamo costantemente di quota fin a ritrovarci tra le abitazioni di località Le Sorte (30min), una via asfaltata che sempre verso nord seguiamo fin a sbucare sulla strada comunale che da Garda porta ad Albisano (20min), l’amena e solare frazione a monte di Torri del Benaco dove lì dinnanzi alla parrocchiale ci aspetta l’ennesima immagine da cartolina sul Garda e il dirimpettaio Pizzoccolo. Le comode panchine ben sistemate dinnanzi alla chiesa sembrano fatte apposta per la sosta rancio, un’occasione imperdibile questa per scattare un’ultima foto dall’alto sull’abitato di Torri e il suo castello prima di imboccare la scala che lì vicino alla chiesa cala giù alle sottostanti vasche del vecchio lavatoio, e dove seguendo una spartana indicazione in legno per Torri, tra le ultime abitazioni di Albisano imbocchiamo un scosceso e sassoso sentiero che nell’intricata vegetazione giù in basso porta in località Loncrino, (30min), strette viuzze tra caratteristiche case in pietra e muretti a secco che confluiscono sulla strada che da Torri risale su a monte (15min).
Calando a questo punto giù a destra lungo il nastro asfaltato, proprio in piena curva troviamo a sinistra l’imbocco di via Bellini, una tranquilla e rettilinea stradina secondaria che mantenendosi poco più in alto e praticamente parallela alla litoranea, tra villette dall’invidiabile vista lago e terrazzamenti coltivati a ulivo, più a sud porta dritti al bivio di congiunzione delle nostre due vie di andata e ritorno (45min), dove a questo punto basta superare la sbarra metallica per ritrovarci così tra gli ulivi e terminare da lì a poco la giornata là dov’era iniziata (20min).
Dislivello assoluto 330m.
Tempo di cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto Km 14.
                             
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