10/2 Monte Stivo
Diario di Bordo > 2011
Alto Garda Trentino
Monte Stivo
10/02/2011
Seguendo l’indicazione per Riva del Garda, a Rovereto sud proseguiamo lungo la SS.240 fino a Loppio, dove risalita alla nostra destra l’erta SP.88 della Val di Gresta, giunti alle porte di Ronzo Chienis e proseguendo lì per qualche chilometro ancora fino al Passo di S.Barbara, proprio là dove la provinciale scollina giù verso Arco, sempre alla nostra destra il nostro viaggio in auto termina nella vicina località di S.Antonio (1212m), punto di partenza della nostra escursione.
Imboccata la stradina asfaltata che passa a fianco del centro ippico e lasciandoci guidare dall’indicazione del segnavia n°608Bis, più avanti ci ritroviamo a camminare sulla mulattiera sterrata che risale il versante sud-ovest del M. Stivo, fin a giungere alla località le Prese (1480m, 40min.), prima tappa dell’escursione. Qui troviamo un capitello in legno dedicato a S.Antonio e il segnavia n°608 proveniente da Bolognano, che disegnando una prima lunga diagonale verso N, più in alto porta alla sovrastante malga Stivo (1748m, 40min.). Abbandonato ora il segnavia ufficiale e seguendo un più ampio giro verso sud, inerpicandoci sull’erta traccia che risale il ripido costone meridionale del monte e transitando strada facendo dal rif. Marchetti (2012m, 50min.), con un ultimo strappo finale guadagniamo la sovrastante cima del M.Stivo (2059m, 15min.), dove oltre alla croce di vetta e l’ampia vista sul Garda da una parte e la Val d’Adige dall’altra, troviamo un interessante osservatorio panoramico che a 360° ci permette di identificare tutte le cime del circondario. Ridiscesi in breve al sottostante rifugio e spaparanzati sull’assolata terrazza con vista sulla piana di Riva del Garda e il suo lago, oltre a fare gli onori al nostro frugale spuntino ci ritroviamo a scambiare quattro ciàcole con un simpatico amico escursionista, che oltre alla passione per i monti è anche un “Vesponauta”, ottima occasione per Pietro di condividere la sua recente avventura all’Elefantentreffen con uno che se ne intende.
Ricalcando pressappoco il medesimo tracciato fatto nell’andata, senza ripassare nuovamente da Malga Stivo e preferendo invece digradare direttamente giù dal scosceso profilo del costone meridionale fino a località le Prese (35min.), ecco che ricalcando da lì le nostre stesse orme, infine concludiamo l’escursione in località a S.Antonio (40min.).
Dislivello assoluto 839 m.
Tempo totale di percorrenza ore 3:40
Curiosità:
Il M.Stivo rappresenta la propaggine meridionale della lunga dorsale longitudinale che a nord inizia con il Bondone, e che separa la Val d’Adige da quella del Sarca.
Vi sono due etimologie ipotizzabili riguardo al nome Stivo:
- una prevede la derivazione dal tedesco “Stief” (derivante a sua volta dal latino obstipus, che significa ripido).
- un'altra ipotizza la derivazione da “aestivus” ovvero monte per il pascolo estivo.