23/04 Lago della Vacca - GrEsGa

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23/04 Lago della Vacca

Diario di Bordo > 2015
Adamello
Dal Gaver al lago della Vacca
23/04/2015
Lasciata l’auto poco oltre la pittoresca locanda del Gaver (1500m), nei pressi della vicina chiesetta alpina imbocchiamo l’erta mulattiera del segnavia 17, un comodo sentiero che passando per malga Laione di Sotto porta fin alla sovrastante e solare terrazza di malga Laione di Mezzo (1824m, 40min), ideale punto panoramico con vista sul dirimpettaio M.Bruffione dove le nostre vie d’andata e ritorno si dividono. Poco oltre la malga abbandoniamo l’agevole mulattiera per deviare sull’anonima ma ben evidente traccia che alla nostra sinistra traversa il verde pascolo per risalire poi nel folto dei mughi che ricoprono le pendici orientali della Corna Bianca, un'impegnativa salita dove calpestando la prima neve della giornata su in alto approdiamo ai piedi della pallida piramide rocciosa (2020m, ore1). Lasciando malga Cadino in basso alla nostra sinistra e mantenendoci alti sull’acciottolata mulattiera che dritta a nord ora aggira il versante occidentale della Corna Bianca (segnavia 19), ecco che d’improvviso la spessa coltre nevosa ci obbliga a digradare leggermente nella conca del Lago Nero di Cadino, una breve digressione che permette d’intercettare il trasversale tracciato del segnavia 18, un pianeggiante e assolato sentiero che proveniente da cima Terre Fredde converge anch’esso ai piedi dell’originale masso dalla fantasiosa sembianza bovina di Passo della Vacca (2359m, ore1:30). Mentre l’improvviso battito d’ali di un’elegante pernice bianca rompe l’ovattato silenzio invernale, seguendo un breve tratto del mitico sentiero n°1 dell’Adamello da lì a poco digradiamo in riva al lago della Vacca (2360m, 20min), che ancora stretto nella morsa del gelo è quasi irriconoscibile, e se al di là della diga un gruppo d’escursionisti è già pronto a lasciare il solare terrazzo del rifugio Tita Secchi, ecco che per noi invece è arrivato il momento della meritata sosta rancio, un’ottima occasione per tirare il fiato e gustarci in tutta tranquillità il luminoso panorama che sotto un eccezionale cielo blu genziana sembra andare in scena solo per noi.
Zaini in spalla e via…anche per noi è arrivato il momento d’imboccare il segnavia 17, un accidentato sentiero ancora innevato dove la scivolata è sempre in agguato, e che traversando a mezza costa il dirupato versante settentrionale delle Creste di Laione porta sul piccolo pianoro del Casinetto di Laione (1930m, ore1:10), dove i poveri resti di muri ormai crollati sono un’ottima occasione per una sosta di mezzavia. Da qui in poi il sentiero si fa sempre più agevole e sicuro, e deviando con un ampio giro a sud verso l’ormai vicina malga Laione di Mezzo (15min), ecco che intercettata lì la mulattiera risalita al mattino, a ritroso e senza fatica alcuna a questo punto torniamo tranquillamente al nostro punto di partenza (40min).
Dislivello assoluto 940 m.
Tempo totale di cammino ore 5:35.
Lunghezza tragitto Km 13.                                         
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