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21/07 Torri del Vajolet

Diario di Bordo > 2020
Val di Fassa
Torri del Vajolet
21/07/2020
Dopo una notte passata in un fienile a Vigo di Fassa, il 16 settembre del 1887 l’allora diciottenne Georg Winkler risalì su per la Val de Vajolet, dando così inizio alla pioneristica avventura sulle inviolate pareti delle omonime Torri… e proprio sull’orma di questa leggendaria impresa alpinistica oggi eccoci ai piedi delle Torri del Vajolet, dove nemmeno il concitato vocìo dei turisti può impedire di sognare, mentre con lo sguardo e un pizzico d’invidia seguiamo i movimenti degli agili scalatori, che su per le verticali pareti delle “tre torri sorelle” puntano dritti verso il cielo.

Volgendo lo sguardo sui tormentati e selvaggi Dirupi del Larsec, dalla stazione della cabinovia di Ciampedie (2000m) la nostra giornata inizia incamminandoci sull’indicazione del segnavia 540, un tranquillo e agevole stradello immerso nel bosco dove transitando strada facendo per il vicino rifugio Negritella giungiamo senza alcuna fatica nella solare conca del Gardeccia (1950m, 30min). Addentrandoci sempre più nella Val di Vajolet nel frattempo giungiamo al cospetto dell’aerea rupe delle “Porte Negre”, dove arrancando faticosamente su per gli ultimi erti tornanti della sterrata perveniamo ai rifugi Vajolet e Preuss (2243m, 40min), ideale sosta di mezza via nel fiabesco giardino di pietra del “Rosengarten”. Giusto il tempo di riprendere fiato e immortalare la meravigliosa vista che in tutte le direzioni non finisce mai di stupire, ed ecco che da lì a poco abbandoniamo la valle principale e l’indicazione per il rifugio Principe per deviare alla nostra sinistra sul trasversale sentiero 542 (10min), un’erta e impegnativa traccia che tra sfasciumi e impervi gradoni attrezzati con cavo di cortesia risale il canalino detritico stretto tra Punta Emma e la Torre Est, fino ad approdare nella conca del Gartl (2621m, 50min), dove nemmeno l’assenza dell’effimero specchio d’acqua che solitamente si vede nelle più classiche immagini cartolina può impedirci di sedere attorno ad un tavolo e far gli onori alla cucina di casa del rifugio Re Alberto Ⅰ, mentre col naso all’insù seguiamo le sagome colorate degli scalatori, che sopra le nostre teste sfidano le strapiombanti pareti delle mitiche Torri del Vajolet.
Per il ritorno non resta che ricalcare a ritroso il medesimo tragitto fin qui fatto, e passando in sequenza nuovamente per i stessi rifugi già incontrati nell’andata (Vajolet 40min, Gardeccia 40min) ecco che poco dopo quest’ultimo e giusto per sfuggire al via vai dei numerosi turisti, alla nostra destra deviamo sulla sterrata pista da scii (30min) che risalendo dolcemente di quota ai piedi delle “Pale Rabbiose” porta nell’alpeggio di Prà Martin (2095m, 20min), dove spaparanzati sul prato nelle vicinanze della stazione d’arrivo della seggiovia ci godiamo questa magnifica giornata di sole e l’aerea vista sulla Val di Fassa, prima di ridiscendere l’antico tratturo del “Vial de le Feide” e concludere così la nostra escursione direttamente all’ormai vicina stazione di Ciampedie (10min).
Dislivello assoluto 621m.
Tempo di cammino ore 4.
Lunghezza tragitto Km 14.
                                     
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