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5/6 Bruffione

Diario di Bordo > 2014
Piana del Gaver (Valsabbia)
Laghi di Bruffione
05/06/2014
Acqua che scende tumultuosa dalle alte cime, che placida riposa nei laghetti per poi riprendere a scorrere tranquilla nei numerosi rivoli che solcano la verde e colorata alpe della piana di Bruffione. Un posto ideale per le mucche che qui trovano erba in abbondanza e fresca acqua, mentre il malgaro trova l’oro giallo dei crocchi…il prezioso Zafferano, che sapientemente unito al genuino latte, da vita al “Bagòss” il nobile formaggio, il prodotto principe della zona, che in tempi remoti ha deliziato le tavole dei Dogi veneziani, e che tutt’oggi è un fiore all’occhiello, un vanto della gastronomia italiana.

Superato prima l’abitato di Bagolino e poi quello di Val Dorizzo, ecco che in località “Prato di Balotto Basso” (1323 m) troviamo sulla destra la solitaria abitazione detta “Villa Roma”, dove lasciata l’auto ci incamminiamo sul sentiero 413 per i Laghi di Bruffione e passo Brealone. Al di là del ponte che scavalca le tumultuose acque del Caffaro, con attenzione proseguiamo sulle pietre “saponarie” dell’acciottolata mulattiera che conduce nella valle del Vendolaro di Bruffione, un lungo traversone ai piedi di Punta Valdì, dove tralasciando strada facendo il sentiero che risale a sinistra (1635m, 45min), dritti sul 413 ci infiliamo nuovamente nella fascia boscata. Tra slanciati tronchi di larice e pietre ammantate di muschio arriva nel frattempo il momento di deviare verso monte, un’erta salita che su in alto porta tra i lussureggianti e variopinti pascoli della piana di Bruffione (1750m, 25min), solare valletta questa d’alta quota, dove tra scorrere d’acqua e inebrianti profumi vien naturale rallentare il passo e fare il pieno d’energia. Lasciata alla nostra sinistra “Malga Bruffione di Sotto” e con essa l’ampia mulattiera che a nord risale nel fondo della vallata, al di là del torrente imbocchiamo ora una diramazione secondaria del segnavia 413 fin qui seguito, un lungo e pietroso traversone che a ridosso del “Dosso dei Laghi” s’innalza sulla sinistra dell’impluvio, fin a portarci in vista dell’incantevole conca dei laghetti di Bruffione (1900m, ore1). A questo punto, lasciata alla nostra destra una vecchia malga e costeggiato per un buon tratto l’argine destro del torrente, tra stuoli di crocchi e chiazze di neve guadagniamo un provvidenziale dosso, un lembo di terra asciutta che lì tra le acque ghiacciate dei laghetti alpini ben si presta per la sosta rancio. La splendida cornice di monti che tutt’attorno ci abbracciano sono il giusto sfondo per l’immancabile foto ricordo, prima di tornare a ritroso sulle nostre stesse orme fin sotto la malga, dove intercettato stavolta il tracciato principale del segnavia 413, intrufolandoci nel rado lariceto e sfiorando limpidi rivi, giù in basso torniamo nuovamente tra i pascoli di malga Bruffione Bassa (45min). Nell’angolo S-W dell’ampia conca, proprio lì dove il sentiero inizia a calare nel bosco stavolta infiliamo lo stretto passaggio ricavato nella nuda roccia del “Golet”, dove proseguendo sulla comoda forestale indicata dai numeri 401-425 per il Gaver e approfittando di alcuni brevi tratti sboscati per ammirare la valle del Caffaro, proseguendo sotto le pareti rocciose di Punta Valdì nel frattempo perveniamo all’albergo Bruffione (1500m, 50min).
A questo punto della giornata, lì davanti all’albergo non rimane che seguire la provinciale del Gaver, un nastro asfaltato che in costante discesa porta dritti al nostro punto di partenza (40min).

Dislivello assoluto 630m.
Tempo totale di cammino ore 4:15.
Lunghezza tragitto 14 Km.
                                                                               
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