25/09 Cima Carega - GrEsGa

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25/09 Cima Carega

Diario di Bordo > 2019
Vallarsa
Cima Carega
25/09/2019
Se è vero che nella vita non è importante il traguardo ma bensì il percorso che si compie per arrivarvi, ecco che per agguantare la cima del Carega, invece della classica via che sale dal Scalorbi stavolta ci avventuriamo sul più impervio versante settentrionale, dove tra i numerosi Vaj che scivolano giù fra le guglie e i contrafforti rocciosi, oggi imbocchiamo il Vallone dei Cavai. Un’impegnativa escursione dove la tipica instabilità del ghiaione è aggravata dai danni causati dalla devastante tempesta Vaia. Frane e smottamenti di varia entità fanno sì che ancora oggi il sentiero 160 del Vallon dei Cavai sia ufficialmente “inagibile”, pertanto prima di intraprendere questa escursione è importante aggiornarsi sulla situazione reale del momento contattando per esempio la sezione SAT della zona.

Oltre la galleria (1060m) proseguiamo lungo un tratto dell’incompiuta provinciale 89 fino a scorgere la palina bianco-rossa del sentiero 160 (1080m, 20min). Abbandonata così la comoda strada per Campogrosso, alla nostra destra risaliamo la breve scarpata che tra gli arbusti porta all’imbocco del Valon delle Giare Larghe, un’immensa colata di bianchi ciottoli simile ad un tumultuoso fiume in piena. Affidandoci a qualche raro ometto ben mimetizzato tra le pietre e deviando dal centro dell’impluvio verso il suo margine sinistro, su in alto perveniamo al trasversale imbocco del Valon dei Cavai (1230m, 20min), un più aspro e ripido canalone di sfasciumi che risale alla nostra sinistra. Adeguando così il nostro passo alla fatica e seguendo i sbiaditi segnavia che tra pietre e gradoni rocciosi ci guidano nell’angusto corridoio stretto tra le incombenti pareti della Pala di Cherle e quella dei Tre Compagni, ed ecco che proprio là dove l’impervio canalone sembra finire e la fatica si fa sentire, dinnanzi a noi si apre l’ennesima colata di pietre e sassi della Conca della neve (1900m, ore1:40), un suggestivo palcoscenico al centro di un anfiteatro di pinnacoli e ardite guglie, caratteristica quest’ultima che identifica queste vette come ”Piccole Dolomiti”. Appena il tempo d’immortalare dall’alto l’aguzzo tridente della Pala dei Tre Compagni, e dal fondo della conca ci ritroviamo ben presto ad arrancare sull’incerta traccia che perdendosi tra le pietre del versante alla nostra destra e impennandosi poi per un ultimo canalino verticale, finalmente su alla Bocchetta della Neve intercetta il comodo e ben battuto sentiero di cresta (2097m, 40min). Tra nuvole e foschia anche quassù c’è ben poco da vedere, e così seguendo verso est il comodo sentiero 108 per Bocchetta delle Grole e cima Posta, ecco che tralasciato per ora lì alla nostra destra il rifugio Fraccaroli, con un’ultimo strappo risaliamo sull’adiacente Cima Carega (2259m, 45min), la nostra meta. Una fugace pausa sotto la croce di vetta è l'unica soddisfazione che l'ingrato meteo concede prima di ritornare giù all’accogliente Fraccaroli (2239m, 5min.), dove con nostra sorpresa ci attendono amici e conoscenti di vecchia data, coraggiosi escursionisti che mai avremmo pensato di incontrare proprio quassù. Finita la sosta non resta che abbandonare il tepore del rifugio per scomparire nuovamente nella foschia digradando giù dal sassoso sentiero 157, che tra zolle erbose e raggianti fiori di Carlina, alle pendici del Carega porta al crocevia di Bocchetta Mosca (2029m, 20min). Tralasciato qui il selvaggio Vajo dei Colori e il sentiero che cala al Scalorbi, alti sul sentiero della Pace giungiamo alla successiva Bocchetta dei Fondi (2015m, 30min), altro cruciale bivio dove abbandonata l’alta via inizia ora la lunga discesa nel Boal dei Fondi.
Sorvegliati dai camosci che timidamente sbirciano tra il folto dei mughi digradiamo ora giù dal comodo e sicuro sentiero 157 A (E5), e tralasciata più in basso la deviazione per Campogrosso (1611m, 40min), dritti giù a valle infine ritroviamo nuovamente la solitaria provinciale 89 del mattino (1376m, 20min), un lungo e interminabile nastro d’asfalto che senza fatica, alla nostra sinistra ritorna al punto di partenza (ore 1:20).
Dislivello assoluto 1.199m.
Tempo di cammino ore 7:00.
Lunghezza tragitto Km. 22.  
                                         
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