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07/04 Lessinia

Diario di Bordo > 2018
Lessinia
le "Highlands" di casa nostra
07/04/2018
Lussureggianti boschi e solari praterie nel cuore della Lessinia, le “Highlands” a due passi da Verona, dove ogni sentiero, contrada e croce in pietra ha un nome, un significato che riporta indietro nel tempo, nella cultura Cimbra.

Incamminandoci sul sentiero 251 che a Giazza (758m) attraversa il ponte sul torrente Revolto e riservandoci al bivio giù in basso il sentiero delle “Gosse” per il successivo rientro, seguendo ora la destra orografica della Val d’Illasi e passando a sud per le contrade di Ferrazza, Franchetti e Parlantoni, ecco che arrancando obliquamente su per l’erto versante del “progno” nel frattempo lasciamo la fascia prativa per immergerci nel folto bosco misto di faggi e carpini. Camminando nella penombra dei rami ancora spogli e a breve distanza l’un dall’altra, strada facendo scorgiamo un paio di colonnine votive, di cui la seconda (1030m, ore1:30) oltre la data ci incuriosisce con un’enigmatica scritta che sembra proprio fatta al caso nostro “Ferma o passeggero il destro piede per onorar Gesù che qui risiede”. Immortalata la sacra immagine e proseguendo sul tappetto di foglie che ancora ricopre il sottobosco, nel frattempo risaliamo nella solare conca di Azzarino (1060m, 10min), dove passando per le caratteristiche contrade di Pozze, Battisteri, Tecce e transitando dinnanzi alla Croce del Gal (1163m, 45min), tralasciando per ora al successivo bivio l’intersezione col sentiero 253 (1200m, 25min), tirando dritti arriviamo all’ormai vicino Covolo di Camposilvano e al relativo Museo (1176m, 10min). Ritornati a questo punto al precedente bivio e imboccato stavolta il sentiero 253 dell’antica via “Cara”, passando verso nord per la vicina Contrada Kunech (15min) e proseguendo lungo il limitare del bosco, su in alto guadagniamo il panoramico sentiero che porta a Malga Buse di Sopra. Tralasciata qui alla nostra destra la traccia per il Sengio Rosso e persistendo a nord sul stradello che taglia il versante orientale del monte Belloca, ecco che calpestando tardivi cumuli di neve andiamo a intercettare la provinciale che da Velo risale a San Giorgio, un tranquillo nastro d’asfalto che da lì a poco porta al confortevole rifugio Parparo Vecchio (1388m, ore1), posto e momento giusto per togliersi di torno gli zaini e far gli onori alla cucina di casa.
A questo punto della giornata, appagati e soddisfatti non ci resta che imboccare giù a est il sentiero 250 delle Gosse, dove sprofondando nell’immacolata coltre di neve che ancora riempie la sottostante conca e immergendoci nel frattempo nel folto bosco, raggiunto a metà via un caratteristico ponte (1241m, 35min) e superate in dirittura d’arrivo alcune gallerie, alla fine la nostra lunga discesa termina direttamente tra le abitazioni di Giazza (ore1:35).
Dislivello assoluto 658m.
Tempo totale di cammino ore 5:25.
Lunghezza tragitto Km 16.
                                                                                         
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