12/10 M.Stivo - GrEsGa

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12/10 M.Stivo

Diario di Bordo > 2022
Alto Garda Trentino
M.Stivo
12/10/2022
Posto Tra la Val dei Laghi e la Vallagarina, lo Stivo costituisce la propaggine più meridionale della lunga dorsale che a nord prosegue fin sul Bondone. Un eccezionale pulpito affacciato sull’alto Garda trentino, dove foschia o no vale sempre la pena tornare.
  
A Ronzo Chienis, e precisamente in località Sant’Antonio (1174m), l’incombente mole dello Stivo appare come una meta irraggiungibile. Un’ingannevole prospettiva che però non impedisce di tralasciare il segnavia 608B del nostro rientro, e imboccare invece la strada asfaltata che sulla destra di Baita Castil porta dritto alla chiesetta dedicata a S.Antonio (1265m, 10min) e prosegue poi per la baita degli Alpini della Val di Gresta (1244m, 15min), dove ai piè del monte si apre l’idilliaca conca del Gombino. Tra geometriche figure d’appezzamenti coltivati a prato e ortaggi, sempre a est proseguiamo lungo il nastro asfaltato fin a infilarci nella folta faggeta, un brusco cambio di scenario dove calde policromie e inebrianti fragranze autunnali ci accompagnano fin a intercettare il sentiero 623 che sale da passo Bordala (1311m, 30min), cruciale bivio questo, dove il tratto pianeggiante finisce e inizia la vera salita. Infatti, ancora un breve tratto di comoda forestale, e al bivio dell’Acqua delle Fontanelle (1268m, 10min) arriva il momento d’imboccare il sentiero che su per il boscoso costone orientale dello Stivo mette a dura prova fiato e gambe. Un’erta via di salita, dove immersi nella variopinta boscaglia nel frattempo sfioriamo una colata detritica, ennesima occasione questa per immortalare un bel scorcio sulla Vallagarina e il sinuoso corso dell’Adige, prima di proseguire tra la vegetazione sempre più rada e terreno più roccioso fin all’insellatura della “Bassa-Madonnina” (1684m, ore1), il valico che qui separa la Cima Alta dallo Stivo. A cavallo tra la Vallagarina e l’opposta Val dei laghi, a sud seguiamo ora il segnavia 617, un’altavia che tra mughi e cespugli di rododendro s’innalza gradualmente su per il crinale fin al bivio per il rifugio Prospero Marchetti (1818m, 25min), dove preferendo la più impegnativa variante del 617B, ecco che superato un intrigante passaggio su roccia ci ritroviamo direttamente sotto la croce di vetta dello Stivo (2059m, 40min), dove l’impietosa foschia frattempo sopraggiunta rende inutile star lì a traguardare le indicazioni che l’interessante osservatorio distribuisce in tutte le direzioni. E così, con il lago di Cavedine che a nord fa timidamente capolino nella val dei laghi, e il fiordo gardesano che a sud traspare a fatica nel grigiore della foschia, non resta che scattare la rituale foto di gruppo e calare sulla sottostante terrazza del rifugio Prospero Marchetti (2012m, 10min), posto e momento giusto per la sosta ristoro.
Una ciacola tira l’altra, e ben presto arriva il momento d’imboccare il sentiero 608 del rientro. Un’interminabile e scoscesa mulattiera che zigzagando tra i pascoli esposti a sud-ovest passa per l’intermedia malga Stivo (1748m, 30min) e si conclude più in basso ancora in località Le Prese (1487m, 30min), dove deviando a sinistra nella fascia boscata, per segnavia 608B, in costante ma più lieve discesa torniamo direttamente al punto di partenza (40min).
Dislivello assoluto 794m.
Tempo di cammino ore 5.  
Lunghezza tragitto Km 14.
                                   
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