Cima d'Asta
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03/04/Agosto 2007. Cima d’Asta.
Il dado ormai è tratto, e malgrado le avverse condizioni meteo non possiamo di certo rinunciare alla tanto attesa due giorni tra i monti. Ed è così che percorsa la statale 47 della Valsugana e risalita a Strigno la trasversale Val Malene, alla fine il nostro viaggio in auto termina a
malga Sorgazza (1450m), punto d’inizio della nostra avventura tra le granitiche rocce di Cima d’Asta.
PRIMO GIORNO.
Affidandoci al segnavia n°327 che in leggera salita risale nell’alta val Malene, più avanti giungiamo alla casupola di partenza della teleferica in località "brusà" (1674m, 45min), dove davanti a noi appare l’ampio
Bualon di cima d’Asta, via d’accesso per lo storico rifugio Brentari. Lasciata la mulattiera che qui prosegue per forcella Magna e preso alla nostra destra il sentiero n°327, sotto una pioggia battente proseguiamo nel fitto bosco fino a sbucare nell'aperta fascia alpina, dove a ridosso delle pareti rocciose, camminando tra la vegetazione sempre più rada e lasciandoci sorprendere dai timidi raggi di sole che pian piano fanno capolino nel cielo sempre meno cupo, passando nel frattempo per l'ennesimo bivio col sentiero che perviene da forcella Magna (2000m, ore1), ecco che poco più in alto giungiamo al nostro pitstop di mezza via, un piccolo ripiano dove un tempo sorgeva la baita del pastore (2131m, 30min). Dopo la breve sosta riprendiamo il sentiero che mantenendosi nell'alto impluvio del "Bualon di Cima d'Asta" attraversa nel contempo le fresche acque del torrente, e tralasciato per ora il sentiero ufficiale del Trodo dei Aseni, issandoci con qualche divertente passaggio su
roccia direttamente su a monte e riacciuffato più in alto il segnavia precedentemente lasciato (2360m), alla fine della dura salita approdiamo sulle rive del
lago di Cima d’Asta e al vicino
rifugio O.Brentari (2476m, ore1). Giusto il tempo per riprendere fiato e alleggerire un pò gli zaini prima di risalire il ripido
sentiero che su in alto porta allo stretto intaglio della Forzeleta (2680m, 30min), dove affacciati sul versante settentrionale di Cima d’Asta, ecco spalancarsi dinnanzi a noi l'incantevole vista sulle Dolomiti, un stuzzicante anticipo di quel che ci attenderà sulla vetta. Digradando ora per un canalino in parte attrezzato fin giù nella conca dei Lastè dei fiori, una volta attraversata la sottostante pietraia e con essa l’impluvio, ecco che risalito con ampie curve l’opposto costone e sfruttando talvolta alcuni camminamenti risalenti alla prima guerra mondiale, finalmente agguantiamo la vetta di
Cima d’Asta (2847m, 40min) e l’ardito
bivacco Cabinato, che dall’alto del strapiombante paretone domina il lago e l’adiacente rifugio.
Raggiunta la nostra meta, non rimane che ricalcare a ritroso il sentiero fin qui fatto e valicare nuovamente lo stretto passaggio della Forzeleta (40min), per concludere così in bellezza questa prima giornata tra le confortevoli mura dello storico rif. Brentari (25 min).
Dislivello assoluto 1397 m.
Tempo totale di percorrenza ore 6:30.
SECONDO GIORNO.
Il
buon giorno si vede dal mattino…e stando al sole che fin dalle prime luci del’alba splende in cielo, oggi fa ben sperare. Dopo l’ottima colazione lasciamo il rifugio affidandoci alle indicazioni del
segnavia n°375, e risaliti a N/W a passo di Socede (2516m, 25min.) proseguendo lungo il crinale che dirige a W e transitando strada facendo per
Cima di Colverde, alla fine della panoramica cresta ci attende l’attacco della
via ferrata Gabrielli. Indossato ora l’apposito Kit e ridiscese le strapiombanti scalette e le balze rocciose della via attrezzata, riguadagnata più in basso la
pianeggiante traccia del sentiero, alla fine di questo lungo tratto giungiamo prima a forcella Magna (2117m, ore2) e poco dopo all’omonimo
lago (10 min.). Continuando a questo punto sul sentiero n°373, in ripida salita verso W arriviamo al sovrastante
Bàito del Coro di sasso Rotto(2000m, 15min), dove persistendo sul medesimo segnavia e camminando sul
sentiero sotto cresta (cima Lasteati e M. Cengello), più avanti arriviamo alla forcella delle Buse Todesche (ore1).
Dopo una
sosta ristoratrice e abbandonato qui il circuito dell’Alta via del Granito, seguendo il sentiero n°360 e digradando con numerosi tornanti direttamente giù nella selvaggia val Vendrame, guadagnato più in basso l’omonimo ponte (1534m, ore 1:20), infine non ci rimane che percorrere a ritroso la forestale del giorno precedente (n°327) per concludere la nostra avventurosa due giorni a malga Sorgazza (20min).
Dislivello 500m in salita e 1400 in discesa.
Tempo totale di percorrenza ore 5:30.