27/3 M.te Zingla
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Alto Garda Bresciano
M. Zingla
27/03/2010
27/03/2010
In compagnia di Luigi, Flavio e Pietro, giusto per inaugurare questo inizio di primavera oggi ci dedichiamo ad un'escursione sullo Zingla, un monte tutto sommato vicino a casa, ma che essendo nascosto dall'imponente Pizzocolo e Spino, fino ad oggi ne ignoravo l'esistenza. Una volta raggiunto Vobarno, proseguiamo per la recondita val Degagna fino alla frazione Cecino, dove lasciata una delle due auto e proseguendo tutti e quattro sulla seconda, il nostro viaggio in auto termina al successivo abitato di Eno (603 m), punto d'inizio alla nostra escursione.
Attraversato l'abitato in direzione est seguiamo la segnaletica bianco-rossa del Cai, giungendo così alla vecchia teleferica in località "batoccoli". Persistendo sul medesimo sentiero e direzione, transitando strada facendo per località "Fienile della Pozza" (1124m, ore1:30) e tralasciata qui l'indicazione per dosso di Corpaglione, affidandoci al segnavia n°12 più avanti giungiamo alla sella del Moltrino (1342m, 50min.). Qui inizia la parte più impegnativa, dove risalendo prima sull'ante cima ovest dello Zingla (1491m, 25min.) e calando subito dopo giù dall'opposto versante, in breve successione ad est risaliamo la successiva china che porta sulla massima elevazione del M.Zingla (1497m, 15min.). Da quassù la vista spazia sui laghi di val Vestino e di Garda, le dirimpettaie cime dello Spino e del Pizzoccolo, e oltre il fiordo gardesano ecco far capolino l'immancabile schiera delle vette montabaldine. A questo punto, girate le spalle alla croce di vetta e aiutati da un provvidenziale cavo d'acciaio, calando prima giù in verticale per roccette e cammiando poi tra i secolari faggi che ammantano il versante orientale del monte, giù in basso raggiungiamo il rif. Campèi de Sima (ore1), tre fabbricati e una caratteristica chiesetta alpina dedicata alla Madonna della Neve, sapientemente recuperati dall'oblio del tempo grazie al lavoro degli alpini della sezione "Monte Suello" di Salò.
Dopo la sosta spuntino ci incamminiamo sulla mulattiera che scende in direzione sud-ovest, e attraversata nel frattempo la boscosa valle ricca d'acqua, passando in successione per passo della Fobbiola (961m, 15min.) e malga "prato della Noce" (879m, 15min.), infine ritorniamo a Cecino (389 m, ore1).
Dislivello (in salita 894 m.) (in discesa 1108 m.) Tempo totale di percorrenza ore 5:30.
NOTE:
Bisogna prestare molta attenzione nel risalire e ridiscendere l'ultimo tratto che porta alla cima dello Zingla, oltre che scosceso il percorso è anche molto esposto, pertanto è da evitare in caso di ghiaccio, neve o acqua, ed è reso ancor più scivoloso dal tappeto di foglie che ne ricopre il fondo. Il sentiero, soprattutto nel primo tratto che porta al " Fienile della Pozza" non è ben segnalato, mentre da lì in poi il n°12 è abbastanza evidente.