27/01 M.Longara - GrEsGa

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27/01 M.Longara

Diario di Bordo > 2023
Asiago
M.Longara
27/01/2023
Chi con gli scii e chi con le ciaspole, oggi eccoci qui sotto un cielo grigio e freddo, pronti a stampare le nostre orme nel candido manto nevoso che ricopre boschi e monti del grandioso Altopiano dei sette comuni. Un’immagine diafana e in equilibrio tra fiaba e realtà, dove a tutti è dato sognare e cercare la propria libertà.
  
Dall’area sosta di “Melette 2000” (1453m) proseguiamo ancora un po’ nella Val di Campomulo, prima d’imboccare alla nostra sinistra la strada che porta al centro sportivo di Busafonda (1500m, 10min), dove finito l’asfalto arriva il momento di calzare le ciaspole e imboccare la pista che sulla sinistra della conca s’immerge ben presto nella fascia boscata e sale fin sulla dorsale dell’Ongara (1620m, 40min), una dimensione surreale dove nel bianco grigiore invernale tutto scompare, e rimane solo l’essenziale. Ed è così che nei pressi della casara Ongara Davanti, con l’unica certezza di seguire la pista del sentiero 850, a nord risaliamo sull’ormai vicino Ongara di Dietro (1633m, 15min), la più centrale delle due elevazioni gemelle che caratterizzano l’ondulata dorsale, dove dalla foschia ecco apparire un curioso “Libralbero”, un invito alla lettura a cui purtroppo dobbiamo rinunciare. Giusto il tempo per una foto ricordo, e il nostro viaggio nel nulla prosegue verso la successiva gobba del M.Baldo (1680m, 20min), un nome questo tanto famigliare da farci sentire a casa, mentre lì nella fredda luce del sole invernale, caliamo di quota per poi proseguire sulla pianeggiante pista che nel candore della neve porta all’altare dedicato a Papa Giovanni Paolo Ⅱ (1682m, 15min), altro punto di riferimento sulla nostra roadmap, prima di scomparire nuovamente nel bosco che a nord contorna l’ampia spianata. Finita così la lunga galoppata in groppa all’Ongara, non rimane che seguire il solco lasciato da chi ci ha preceduto, uno slalom tra slanciati abeti carichi di neve che più avanti confluisce sul circuito dello sci nordico, dove mantenendoci rigorosamente a bordo pista e finalmente confortati dai primi raggi di sole, dritti a nord sbuchiamo nell’amena radura di casara Fiaretta (1647m, 45min), caratteristiche casupole dai tetti colmi di neve che sembrano appartenere ad un altro mondo. Proseguendo lungo il bordo della pista da scii, tra rada vegetazione e splendide viste sui monti, nel frattempo a destra deviamo sull’evidente traccia che nel bosco più fitto attraversa sfavillanti radure e morbidi cumuli di neve, un paesaggio fiabesco dove intercettata nuovamente l’indicazione del segnavia 850, senza più nessun dubbio d’orientamento proseguiamo fin a malga Fiara (1607m, 55min), altra storica casera baciata dal sole che ben si presta alla sosta rancio.
Affidandoci a questo punto all’indicazione del tracciato riservato ai pedoni, con direzione prevalentemente sud raggiungiamo ben presto il bivio per il rifugio di Campomuletto (25min), dove tralasciando alla nostra sinistra l’ampia conca del rifugio stesso, persistendo sul sinuoso tracciato pedonale proseguiamo fin al successivo rifugio di Campomulo (1530m, 25min), il posto giusto per aspettare che l’amico Sergio deponga gli scii e sieda con noi attorno ad un tavolo, e concludere così la giornata con un bicchiere di vin brulè caldo.
Dislivello assoluto 223m.
Tempo di Cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto 11 Km.
                                          
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