23/07 Costabella - GrEsGa

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23/07 Costabella

Diario di Bordo > 2022
Baldo
Costabella
23/07/2022
Come spesso accade, non tanto la meta ma bensì il cammino è la vera sorpresa…ed è così che quasi per caso, arrampicando su per il versante orientale della Costabella ci siamo trovati a seguire l’anonimo ma ben evidente sentiero 67 della “Sorgente”. Una via alternativa e sconosciuta ai più, dove accompagnati dal solo rumore dei nostri passi e dal fruscio del vento, lassù, alla Bocchetta di Coal Santo ci attende uno spicchio di lago.

A malga Valfredda Crocetta (1321m) la giornata inizia rompendo il fiato sul ripido sentiero 656 “Lino Ottaviani”. Un inizio tutto in salita, dove risalendo il pascolo e infilandoci poi nel bosco nel frattempo giungiamo al primo bivio della giornata, dove tralasciando lì la deviazione per Caprino e poco più a monte anche il sentiero fin qui seguito, ecco che a destra ci lasciamo tentare dall’anonima ma ben evidente traccia che dritta a nord incide il versante orientale del Baldo (1645m, 50min). Costantemente affacciati sulla conca di Ferrara e l’altopiano lessinico ci ritroviamo così a seguire i segnavia color bianco-rosso del sentiero 67 della “Sorgente”. Una via alternativa e meno battuta del classico percorso di cresta, dove tra fili d’erba pettinati dal vento e intricate macchie di mughi che odorano di resina, alla fine di un lungo e solitario traversone risaliamo alla bocchetta di Coal Santo (1980m, ore1:20), uno spicchio di fiordo gardesano che ben marita di essere immortalato. Invertendo a questo punto la nostra rotta verso sud e ignorando sia il sentiero 658 della dorsale che quello della “Pastora”, su per la massima pendenza attacchiamo direttamente l’erto pendio della Costabella (2053m, 15min), massima elevazione della giornata, dove la fatica è ben ripagata dalla grandiosa vista sul Garda e i suoi monti. Dopo l’immancabile foto di gruppo non resta che abbandonare l’osservatorio di vetta e calare giù al rif. Chierego (1911m, 15min), posto e momento giusto questo per una breve sosta prima di scendere al sottostante Fiori del Baldo (1815m, 10min), altro panoramico rifugio, che lì accanto al capolinea della nuova bidonvia sembra già pronto ad accogliere i numerosi avventori che presto e senza fatica saliranno da Prada. Prima che lo sferragliare della funivia rompi l’incanto e il proverbiale silenzio della montagna, con il fiordo gardesano a destra e il profondo solco dell’Adige a sinistra ora tiriamo dritti lungo il fil di cresta, una panoramica alta via dove tralasciando strada facendo la deviazione sinistra del sentiero Ottaviani e superato da lì a poco anche l’evocativo monumento dedicato ai partigiani (1690m, 25min), dritti a sud arriviamo là dove il sentiero cala nella lussureggiante Val di Naole (1544m, 20min). Un deciso cambio di scenario questo, dove col forte alle nostre spalle e ben protetti dalle due parallele creste di Naole, dritti sul sentiero 662 percorriamo l’intera valle, fin a intercettare ai piedi del panoramico dosso dei Colonei di Pesina la trasversale sterrata che qui collega i due opposti versanti del Baldo (1336m, 30min).
Ben affacciati sulla piana di Caprino e il lago di Garda, a questo punto non ci resta che proseguire a sinistra sulla polverosa carrozzabile sterrata (segnavia 64), un deciso cambio di direzione verso nord, dove superata la vicina rampa cementata e passando poi per la successiva casera dei Colonei di Caprino, lungo il nastro d’asfalto che da qui in poi ricopre la forestale stessa, proseguiamo dritti fin al punto di partenza (55min).
Dislivello assoluto 700m.
Tempo di cammino ore 5.
Lunghezza tragitto Km15.
                             
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