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28/10 laghi di S.Giuliano

Diario di Bordo > 2021
Val Rendena
Laghi di San Giuliano
28/10/2021
“Finchè ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo”
(Vincent Van Gog)
L’insaziabile curiosità di scoprire nuovi orizzonti oggi ci ha portati in Val Rendena, dove sotto un cielo incredibilmente azzurro e avvolti nell’ardente abbraccio dei larici, le cristalline acque dei laghetti di San Giuliano sembrano voler sfidare le dirimpettaie distese ghiacciate dell’Adamello, contrasti autunnali di luci e colori che ricordano tanto i famosi paesaggi del geniale artista olandese.

Alla “Pozza delle Vacche” (1485m) la giornata inizia seguendo fin da subito le chiare indicazioni per i laghi di Garzonè e San Giuliano (segnavia 221), un sentiero che nella folta abetaia va a intercettare la trasversale mulattiera che direttamente da Caderzone (1700m, 25min) s’inerpica fin su a malga Campastril (1830m, 20min), il posto giusto per tirare il fiato e immortalare alle nostre spalle la maestosa vista sul Brenta prima di salire al sovrastante lago di Vacarsa (1912m, 15min), altra irresistibile occasione questa per l’ennesima sosta. Su terreno sempre più roccioso e larici infiammati di giallo lasciamo il piccolo laghetto per proseguire verso monte, un brusco cambio di pendenza dove allietati da viste sempre più ampie sulla Val Rendena e il Brenta nel frattempo approdiamo alla bocchetta dell’Acqua Fredda (2184m, ore1), massima elevazione della giornata dove d’improvviso ecco spalancarsi il grandioso palcoscenico sull’Adamello e la Presanella, un’anfiteatro naturale di ghiaccio, roccia e boscosi pendii illuminati dal bagliore dei larici, che lì dinnanzi ai nostri occhi abbracciano l’incantevole valle dei laghi di Garzonè e San Giuliano. Una visione onirica che sembra appartenere a un altro mondo e a un altro tempo, e dove lì impietriti davanti a tanta bellezza non possiamo far altro che scattare l’immancabile foto ricordo prima di calare giù sul fondo valle, dove abbandonato il sentiero ufficiale divien facile puntare dritti in riva al lago di Garzonè (1942m, 20min), l’occasione giusta questa per immortalare a pelo d’acqua l’immagine delle montagne e dei boschi che vi si rispecchiano dentro prima di proseguire lungo la sponda destra e arrivare così al pittoresco rifugio San Giuliano (1960m, 20min), posto e momento giusto per la sosta rancio. Una ciacola tira l’altra e ahimè ben presto arriva il momento di rimetterci in cammino sul segnavia 230, un tranquillo e pianeggiante sentiero che stavolta lungo la sponda destra del lago di San Giuliano conduce tra i pascoli dell’omonima malga (1980m,10min), caratteristiche costruzioni in legno e pietra che già pronte per il lungo sonno invernale sono l’occasione per un’ultima foto, prima di girar a malincuore le spalle all’idilliaca valle e ai suoi laghi.
Sul sentiero 230 che ora nell’ombrosa abetaia s’affaccia sulla Presanella e si mantiene alto sulla Val di Genova, sorpresi strada facendo dal fragoroso salto d’acqua delle “Cascate Nardis” nel frattempo arriviamo a Malga Campo (1734m, ore 1:10), altro solare alpeggio dove con il Brenta ben in vista non ci resta che seguire la carrozzabile per ritornare al nostro punto di partenza (40min).
Dislivello assoluto 700m.
Tempo di cammino ore 4:40.
Lunghezza tragitto Km 13.
                              
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