19/07 Sass de Putia - GrEsGa

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19/07 Sass de Putia

Diario di Bordo > 2019
Val di Funes
Sass de Putia
19/07/2019
Montagna che vai usanza che trovi, e così tra i prati e le malghe che circondano il Sass de Putia ecco apparire le streghe, orrende e raccapriccianti, spaventose e terribili, che ridendo in modo perfido con un gatto nero al seguito, un tempo assai lontano spaventavano la gente di qui. Questa è la danza delle streghe, un evento culturale sui prati di Sass Putia e passo delle Erbe, un'usanza antica che proprio in questo periodo dell’anno ancora oggi si ripete.    
 
Sperando di non incontrare qualche malvagia e malintenzionata strega, da passo delle Erbe (2006m) iniziamo subito col muovere i primi passi della giornata lungo la comoda forestale che costeggiando una zona di colorate pareti rocciose erose dal tempo, in costante e moderata salita porta nel rigoglioso alpeggio di “Munt de Fornela” (2080m, 20min), una pittoresca baita che posta ai piedi dell’imponente parete settentrionale del "Sass de Putia" rappresenta il punto d’unione del nostro circuito ad anello. Vista da qui la nostra meta sembra proprio irraggiungibile, ma senza perderci d’animo già ci vediamo lassù, sotto la croce di vetta, e così affidandoci al segnavia 8A della “Roda de Putia”, respirando a pieni polmoni i dolci profumi dei prati del Campaccio e deviando sempre più verso i ghiaioni accumulati alla base dei versanti occidentali del Putia, passando nel frattempo dalla carrabile al più impervio sentiero alpino e confluendo più avanti sull’alta via Günther Messner, a sud perveniamo all’imbocco di un’erto canalino roccioso, dove con non poca fatica approdiamo alla “Forcella de Putia” (2357m, ore1), il varco che separa il “Sass de Putia” dalle "Odle di Eores". Qui la scena cambia nuovamente, infatti affacciati sui monti dell’alta Val Badia il versante meridionale del Putia ci offre ora il suo lato più dolce, dove deviando sul sentiero che risale alla nostra sinistra, attraversato a metà via un solco vallivo e seguendo i numerosi tornantini che evitano la massima pendenza, infine approdiamo sul ripiano roccioso che collega l’attigua vetta del Piccolo Putia alla cima principale, la nostra meta (2720m, ore1). Indossato a questo punto imbrago e caschetto, dinnanzi a noi attacchiamo la salita della via ferrata, che un pò esposta ma mai eccessivamente impegnativa porta velocemente tra gli sfasciumi sommitali che preludono l’arrivo alla croce di vetta del “Sass de Putia” (2875m, 30min), un’eccezionale cima dove senza ostacoli la vista spazia libera sui proverbiali 360°. Infatti come tante ciliegie, anche qui una cima tira l’altra, e partendo dall’ampio arco alpino di confine (Ortles, Palla Bianca, Alpi Aurine, Vedrette di Ries), passando ad oriente per il Civetta, il Pelmo e le Tofane, proseguendo poi a sud  sui famigliari profili dolomitici delle Odle, Sella e Marmolada, ecco che senza tralasciare l’impareggiabile vista sulla Val Badia e le Dolomiti di Braies, infine la nostra attenzione ricadde proprio ai nostri piedi, dove alla base della strapiombante parete nord scorgiamo l’ampio parcheggio di “passo delle Erbe”.
Ridiscesa a questo punto la parte attrezzata e tolti gli imbraghi, a ritroso torniamo giù alla precedente Forcella (ore1), dove proseguendo lì sul segnavia 4B riprendiamo il circuito antiorario attorno al Putia. Seguendo ora senza problemi d’orientamento la comoda carrozzabile che ad oriente si snoda sull’ondulato altopiano dei prati di Putia, mantenendo costantemente il maestoso massiccio alla nostra sinistra e passando fra pittoreschi Tabià circondati da lussureggianti tappetti d’erba che si perdono a vista d’occhio, ecco che persistendo sul segnavia 35 più avanti giungiamo al giogo di Gomajoch (2111m, ore1:30), un privilegiato punto panoramico sui monti della Val Badia, dove la contagiosa bellezza della natura ha ispirato la creatività artistica degli uomini. Proseguendo a questo punto sotto le incombenti pareti settentrionali del “Sass de Putia” e passando nel frattempo per baita “Ütia de Goma” (2030m, 30min), tra zone boscate e passaggi rocciosi, alla fine dell’ampio giro ad anello ci ritroviamo alla baita Fornella (30min), dove costantemente sorvegliati dall’imponente mole del Putia, ritornando sui nostri stessi passi concludiamo questa fantastica avventura attorno ad un tavolo della pittoresca e ultima baita della giornata “Ütia al Cir”, giusto a pochi passi dal nostro parcheggio di partenza (20min).
Dislivello assoluto 714 m.
Tempo di percorrenza ore 6:40.
Lunghezza tragitto Km 18.
                                         
Note:  
Il tracciolino finale che risale per esili cenge fin su alla croce di vetta, anche se facile e breve è a tutti gli effetti classificata come via ferrata, pertanto piede fermo e assenza di vertigini, e anche se durante la salita non abbiamo trovato nessuno attrezzato di imbrago e cordino (eccetto noi), vista la notevole frequentazione il casco è senz’altro consigliato.
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