03/04 Asolo
Diario di Bordo > 2025
Colli Asolani
Sentiero delle due rocche
03/04/2025
In compagnia degli amici del CAI di San Pietro in Cariano eccoci qui nella pianura trevigiana, dove in groppa ai Colli Asolani, dalla rocca di Cornuda a quella di Asolo andremmo alla scoperta di un angolo veneto che ancora mancava nel nostro diario di viaggio.
In quel di Cornuda (180m), proprio difronte all’Hosteria al Vecchio Torcio eccoci in ordinata fila indiana ad arrancare su per la via che al di là della strada sale verso monte. Un erto e tortuoso nastro d’asfalto che passando per il monumento dedicato alla prima guerra d’indipendenza prosegue in costante salita fin al santuario della “Madonna della Rocca” (349m, 25min), luogo mistico ed eccezionale punto panoramico che ispira una prima sosta. Con i colli di Valdobbiadene e il Monte Cesen a far da sfondo, non resta che calare dietro la casa dell’Opera Missionaria e imboccare così il sentiero ufficiale delle due rocche (segnavia 1), un sentierino sterrato che nell’ombra del bosco va a confluire poco più avanti sulla forestale che sempre da Cornuda risale su per la “Val de San Lorenzo”, una comoda sterrata che per dolci saliscendi nel frattempo porta a sfiorare la sommità del Col de Spin (441m, 50min), prima di proseguire fin a forcella Mostaccin (227m, 20min), importante valico questo che separa i due colli più alti dell’intera dorsale, il Collalto e il Calmoreggio. Giusto qualche decina di metri lungo la provinciale che qui sale da Maser, e ben saldi in groppa alla dorsale riprendiamo il sentiero che a Forcella Sbazega (329m, 20min) permette poi di deviare sull’erboso dosso del colle di San Giorgio (461m, 10min), un strategico promontorio erboso ben affacciato a mezzogiorno, dove se non fosse per la leggera velatura che aleggia laggiù in pianura, ben oltre le dolci ondulazioni dei colli Euganei la vista arriverebbe senza ostacoli fin alla laguna e alla sua Serenissima città. Ma non sarà questo capriccio meteo a rovinar la festa, infatti consumata in bella compagnia la sosta rancio, lì dinnanzi alla solitaria chiesetta di San Giorgio siamo già bei che pronti per la foto di gruppo, prima di ricomporre le file e riprendere il nostro cammino. Un viaggio sensoriale dove sempre nell’ombra di querce e ontani l’aria si riempie dell’inconfondibile aroma dell’aglio orsino, e dove passando strada facendo dinnanzi alla pericolante casara Metti e più avanti ancora per il successivo capitello di San Maurizio (40min), ecco che lungo il sentiero una breve sosta contemplativa con vista sul Grappa e la valle Pedemontana con Possagno in bella vista è quel che ci vuole, prima di proseguire spediti per l’ormai vicina fortezza che dall’alto del Monte Ricco domina sia la pianura che l’abitato di Asolo (313m, 30min).
Raggiunta così la seconda “Rocca” del nostro itinerario, non resta che imboccare il sentiero che alle spalle dell’antico maniero va a intercettare ai piè del monte Via Colmarion. Una strada asfaltata questa che in costante discesa s’intrufola nel frattempo tra le viuzze di Asolo, dove fra tranquille piazzette e signorili palazzi diventa facile traversare l’intero centro storico, per terminare così in bellezza con l’immancabile “terzo tempo” nel parcheggio che troviamo fuori dalla cinta delle mura (210m, 30min).
Dislivello assoluto 260m (↑497m, ↓528m).
Tempo di cammino ore 3:45.
Lunghezza tragitto Km 15.