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29/09 M.Cimo

Diario di Bordo > 2016
Baldo
M.Cimo
29/09/2016
Senza allontanarmi troppo da casa e con tanta voglia di camminare, eccomi di nuovo a Brentino (173m), dove l’interminabile scalinata per il Santuario della Madonna della Corona, stavolta sarà solo l’inizio di un periplo ben più lungo, che su in alto mi porterà tra gli “eroici” vigneti del monte Cimo.

Mettendo fin da subito a dura prova gambe e fiato, su per un primo erto tratto gradinato ben presto approdo alla sovrastante croce, un panoramico balcone con vista sulla Val d’Adige che ben si presta a tirar fiato, prima di riprendere l’erta via che incisa nel versante settentrionale del M.Cimo s’innalza sempre più sul fondo della selvaggia Valle dell’Orsa. Man mano che il rumore dell’autostrada s’affievolisce e il silenzio del bosco prende il sopravvento, ecco che passando strada facendo per la suggestiva grotta della madonnina e con il Santuario ormai ben in vista sopra la testa, alla fine dell’interminabile salita mi ritrovo a girovagare tra i piccoli fabbricati dell’antico romitorio (775m, ore1), altra occasione per tirare fiato, prima d’attaccare al di là della buia galleria l’ultima serie di scale che più in alto porta tra le vie del piccolo borgo di Spiazzi (850m, 15min). Sia per sfuggire alla calca dei turisti che per esplorare una zona a me nuova, ecco che lì difronte all’albergo Speranza infilo la stradina che in uscita dal piccolo borgo a sinistra risale su per le pendici occidentali del monte Cimo. Lasciato così il via vai dei turisti e le ultime abitazioni, in leggera salita da lì a poco abbandono anche la via principale per proseguire sul sentiero che al di là della sbarra prosegue dritto a est, un comodo e pianeggiante viottolo sterrato dove ben affacciato sul vajo dell’Orsa e il dirimpettaio monte Cor, ben presto mi ritrovo seduto sulle panche di un’amena area picnic, un’eccezionale punto d’osservazione con vista sul Santuario che sembra fatto apposta per la sosta rancio. Soddisfatta la vista e riempita la pancia, tra i resti di un’antica cava lì vicino risalgo il breve tratto gradinato che porta tra i manufatti della Grande Guerra, strategiche postazioni d’osservazione sulla Val d’Adige che nel folto della vegetazione nascondo il sentiero militare che più in alto ancora porta tra i filari del solare vigneto che ricopre la sommità del M.Cimo (954m, 25min), dove mantenendomi a margine del bosco e attraversato il successivo alpeggio, puntando il groviglio d’antenne che spunta a sud, ecco che d’improvviso l’entusiasmante viaggio di scoperta s’arresta dinnanzi al cancello chiuso del forte austriaco del monte Cimo (15min). Rinunciando a malincuore alla visita del forte non posso far altro che tornare sui miei passi verso la colma del M.Cimo (15min), dove tra vigne e castagni a sinistra scorgo la traccia del sentiero didattico che calando all’esterno di un’area privata più in basso termina davanti all’ennesima sbarra metallica della giornata.
A questo punto divien facile tornare a ritroso sulla stradina che scende a Spiazzi (20min), dove stavolta alla scalinata risalita all’andata preferisco il tracciato della “Via Crucis”. Un scosceso e comodo nastro asfaltato che costantemente affacciato sulla Val d’Adige atterra sul panoramico sagrato del Santuario, dove una sosta contemplativa è d’obbligo, prima di ridiscendere l’interminabile serie di gradini che giù in valle termina tra le viuzze di Brentino (ore1:10).
Dislivello assoluto 781m.
Tempo totale di cammino ore 3:40.
Lunghezza tragitto Km 13.                        
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