18/05 da Biaza a Prada
Diario di Bordo > 2016
Dal Lago a Prada
18/05/2016
Passando in rassegna gli ameni paesi che scandiscono la riviera veronese del Garda, il viaggio in auto oggi mi porta in quel di Brenzone, dove abbandonata la gardesana in prossimità di Castelletto risalgo l’erta strada che porta al sovrastante borgo di Biaza (160m).
Raggiunte le prime abitazioni e lasciata l’auto nel piccolo parcheggio a lato della strada, proprio sul muro d’angolo della casa lì a fianco scorgo l’inconfondibile
segnavia bianco/rosso n°655, che indirizzando su per l’erta viuzza attacca bruscamente il ripido versante gardesano del M.Baldo. Lasciato l’abitato e con esso i suggestivi terrazzamenti coltivati ad olivo, attraversata più sopra la
strada per S.Zeno (460 m, 30min) e inerpicandomi ancor più faticosamente sull’erto sentiero che su a monte prosegue per la panoramica terrazza di
Cà Vicari (510m, 05min.) e per la caratteristica Fontana Coperta (560m, 20min.), infine più in alto raggiungo quella che si può ben considerare l’intermedia sosta di “mezzavia” in località Le Cà (637m, 10min.), ottima occasione per tirare il fiato e immortalare panoramiche viste sull’azzurro lago e i suoi
monti. Riservandomi la diramazione destra per il successivo rientro, dritto su a monte proseguo ora sull’indicazione del
segnavia locale per Prada, un’erto sentiero che su per il boscoso versante solcato dalla Val Senaga, tra antichi
castagni e patriarcali faggi infine sbuca nel lussureggiante e assolato
alpeggio di Prada Alta (1000m, 50min.). L’inebriante fragranza del fieno steso ad essiccare e la vista delle sovrastanti creste Baldensi sono l’ideale “location” per una breve sosta ristoratrice prima di riprendere a camminare per circa un paio di chilometri verso sud, dove abbandonato l’asfalto della strada e deviando sul viottolo d’accesso alla locanda
“Palazzina” (930m, 20min.), calando da lì sul sentiero CAI 655 raggiungo l’ormai vicina chiesetta di “S.Bartolomeo” (933m, 10min.). Tralasciando qui il sentiero che a sinistra porta a S.Zeno e affidandomi ad un segnavia
verde/bianco della segnaletica locale, deviando sull’agevole viottolo che a nord passa alle spalle di due originali
villini dal tetto spiovente e dall’invidiabile vista lago, in dolce e continua discesa nel frattempo confluisco nuovamente sul tracciato della carrozzabile d’accesso a località “Le Cà” (800m, 25min.), dove ricalcando a ritroso una parte del percorso già fatto all’andata e raggiunta più in basso Cà Vicari (25min.), subito dopo abbandono il segnavia 655 che risale direttamente da Biaza per proseguire stavolta sul pianeggiante
sentiero che a nord porta al solitario borgo medievale di
Campo (232m 35min.).
Dopo aver curiosato un po’ tra le viuzze selciate dell’antico borgo, invertendo nuovamente la mia direzione di marcia verso sud e seguendo ora il più basso sentiero n°31, tra coltivi d'olivo e caldi muri a secco, passando alto alle spalle di
Castelletto giungo prima all’abitato di
Fasor per concludere poi nell'attigua Biaza (40min.).
Dislivello assoluto 840m.
Tempo di percorrenza ore 4:30.
Lunghezza tragitto Km 15.