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06/06 Laghi di Sopranes

Diario di Bordo > 2021
Gruppo di Tessa
Laghi di Sopranes e rifugio dei Becchi
06/06/2021
Sotto un cielo cupo che sembra dar ragione alle più malauguranti previsioni, stamane di buon mattino risaliamo comunque su per la Val d’Adige, un paio d’ore di viaggio verso nord che tra le vie di Merano prosegue poi fin all’altrettanto grazioso paese di Tirolo, dove manco farlo apposta dei timidi spiragli di sole sembrano premiare la nostra cocciuta determinazione.

Dalla stazione a monte della funivia “Hochmuth” (1400m) la giornata inizia rompendo il fiato sul segnavia 24, un’erto tratto gradinato che poco sopra porta ad una spettacolare piattaforma panoramica dove moderni cannocchiali oltre al panorama danno un nome a tutte le cime che via via il nostro occhio riesce a inquadrare. Sotto l’albergo Steinegg la nostra marcia riprende ora lungo l’altavia “Hans Frieden”, un lungo traversone inciso nel fianco occidentale del monte Muta che assicurato nei tratti più esposti con funi di cortesia tira dritto fin al rifugio Leiteralm (1550m, ore1), una solare terrazza questa che ben affacciata sulla conca di Merano merita senz’altro il primo pitstop della giornata. Proseguendo qui sul sentiero 25 e ignorando al prossimo incrocio la diramazione sinistra per il rifugio Valico (20min), nella folta abetaia saliamo di quota fin a ritrovarci più in alto a vagare in un’intricato labirinto d’alberi rovinosamente caduti gli uni sugli altri, un’imprevisto che non ci impedisce di lasciare da lì a poco il bosco per attaccare a testa bassa il brullo canalone che d’improvviso devia su per la massima pendenza, un’erto zigzagare tra zolle erbose che su in alto termina al Giogo di Quaira “Taufenscharte” (2230m, ore1:20), un punto panoramico di tutto rispetto sulla maestosa Val Venosta e i suoi monti. Tralasciando qui la salita al M.Muta d’improvviso ci ritroviamo a calpestare la neve che ancora ricopre il versante orientale della montagna, un lungo traversone in contropendenza sul sentiero 25B che a N/O cala leggermente di quota fin sul fondo della conca dei laghi di Vizze e di Casere (2126m, ore1), i primi due che salendo dal basso si trovano sul circuito del ben più numeroso comprensorio dei “Laghi di Sopranes”, specchi d’acqua ancora stretti nella morsa del ghiaccio che a fatica mostrano i loro contorni. Avvolti nella fiabesca dimensione invernale e stando ben attenti a non superare l’effimero confine che separa la terra dall’acqua, seguendo la riva dei due laghi e del torrente che li unisce ben presto ci troviamo ad attraversare il pittoresco ponticello che porta all’uscita della conca, un brusco cambio di scena dove le tranquille acque del lago d’improvviso prendono velocità e dinnanzi a noi si apre la Val Sopranes. Accompagnati dall’assordante scroscio dell’acqua che qui ricade da ogni direzione non resta che lasciarci alle spalle le ultime chiazze di neve e seguire ora il sentiero 6, un’agevole mulattiera che pressoché parallela al torrente si abbassa costantemente di quota tra i verdi pascoli fin al rifugio dei Becchi “Bockerutte” (1700m, ore1:20), posto e momento giusto per liberarci dagli zaini e sederci attorno ad un tavolo, dove col boccale di birra in una mano e la forchetta nell’altra ci gustiamo il piatto della giornata.
Lasciato il rifugio e le trionfali corna che là in bella mostra sembrano esorcizzare chissà cosa, giù per la valle riprendiamo la lunga discesa sul sentiero n°6, la nostra via maestra dove rigorosamente scortati da una testarda capretta che nel frattempo si è accodata alla bella compagnia, ecco che laggiù in valle ci ritroviamo tra le prime abitazioni di Tirolo, quattro passi tra le vie cittadine che in men che non si dica ci riportano là dove stamane abbiamo lasciato l’auto, al parcheggio della stazione della funivia (650m, ore1:40).
Dislivello assoluto: in salita +880m, in discesa –1580m.
Tempo di cammino: ore 6:40.
Lunghezza tragitto: Km 17.
                                        
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