Catinaccio d'Antermoia - GrEsGa

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Catinaccio d'Antermoia

Diario di Bordo > 2009
Catinaccio d'Antermoia, Val di Fassa.
30-31 luglio 2009
Quest'anno per il classico appuntamento dei due giorni abbiamo scelto questo splendido gruppo dolomitico.
Partiti di buon mattino da Peschiera siamo arrivati a Pozza di Fassa intorno alle 9. Abbiamo perso molto tempo in caffè e acquisto vivande. Pensandoci bene l'escursione è anche questo, l'avvicinamento, con quella leggera euforia che ci accompagna, e tutti quei riti incancellabili. Comunque, parcheggiata la macchina in prossimità della partenza della cabinovia, abbiamo acquistato i biglietti, andata e ritorno fanno lo sconto, per i minibus navetta che portano al Rif. Gardeccia. L'escursione vera e propria inizia proprio da lì.

Primo giorno:
La scelta di Aurelio è stata quella di effettuare un percorso ad anello in senso antiorario, per cui risalita verso il Rif. Antermoia attraverso il Sentiero delle Scalette. Questo sentiero dopo una prima parte particolarmente facile presenta un tratto attrezzato. Qui le difficoltà non sono enormi, molti salgono senza imbraco, noi l'abbiamo indossato. La pendenza si fà sentire e con il sole che scalda sempre più, si comincia a sudare parecchio. Finito il tratto attrezzato ci siamo trovati in un enorme conca, silenzio assoluto, una meraviglia. Primo errore, fermarsi a mangiare credendo di essere arrivati in cima. Più che mangiare ci siamo abbuffati e quando siamo ripartiti le gambe erano legnose. Arrivare sul crinale per poi ridiscenderlo alla volta del rif. Antermoia è stato un patimento. Cena e pernottamento nel rifugio con forte temporale che ci ha messo un po' in ansia per il giorno successivo.

                              
Secondo Giorno:
Il programma prevedeva la salita sul Catinaccio dalla ferrata del versante nord-est con la discesa dall'altra parte e arrivo al Rif. Passo Principe. Un errore di percorso (e... due), nubi basse e tempo incerto ci convincevano a raggiungere il rif. Principe e vedere se poi potevamo salire in vetta. Usciti dal rifugio Antermoia non abbiamo costeggiato il lago come si doveva, ma siamo risaliti verso il Sentiero delle Scalette. Ci siamo trovati in quota distanti dall'attacco della ferrata, cosi un taglio di traverso per riprendere il sentiero verso il rif. Principe. Il miglioramento del tempo ci ha permesso, una volta arrivati al Principe, di salire fino ai 3000 m. del Catinaccio. Lasciata un po' di zavorra nel rifugio abbiamo attaccato la ferrata di buona lena. Ferrata molto bella con pochissime difficoltà quasi una via classica. Tratti senza cavo da percorrere con attenzione, paesaggio maestoso. Il tratto più difficile gli ultimi trecento metri, una cresta che porta alla croce esposta da percorrere con estrema cautela. Ci sentiamo di consigliarla anche ai meno esperti purchè perfettamente  attrezzati, magari accompagnati da qualcuno esperto e in buona forma. Per la descrizione completa vi rimandiamo al sito https://vieferrate.it, il top.
Ridiscesi dallo stesso versante, una birra al rifugio  Principe poi via verso il Vaiolet e infine il Gardeccia.


                          

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