08/07 Croz dell'Altissimo
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Croz dell’Altissimo
08/07/2019
Dall’abitato di Molveno saliamo con la cabinovia fin sull’altopiano di Pradel (1350m), dove giusto il tempo d’immortalare una grandiosa vista sulle turchesi acque del
Lago e la dirimpettaia cima della Paganella, ed ecco che alla nostra sinistra ci affidiamo al segnavia 340, un pianeggiante
sentiero sterrato che all’ombra del bosco si mantiene alto sulla profonda Val delle Seghe. Allontanandoci sempre più dalla
vista del lago e ignorando strada facendo l’intersezione col sentiero che alla nostra destra perviene dal rif.Montanara, superato nel frattempo un breve tratto
attrezzato e una buia galleria, infine giungiamo allo storico
rifugio Croz dell’Altissimo (1430m, ore1), dove a ridosso dell’incombente parete sud-ovest dell’omonima vetta, dinnanzi a noi si spalanca il luminoso scenario dolomitico del Brenta. Attraversata l’invisibile linea di confine che separa il bosco dall’aspro
paesaggio alpino, deviando poco più avanti sulla diramazione destra del segnavia 322 della “Val Perse” e arrancando fin da subito tra
mughi e pietraie, più in alto ci portiamo al successivo
bivio posto nel bel mezzo della Vallazza (1745m, 45min), dove tralasciando il proseguo per Bocca di Tuket e Bocca di Vallazza, alla nostra destra deviamo sul 344 per passo Clamer. La faticosa salita non dà scampo e né tregua, e proseguendo su per l’erto versante orientale, tra balze rocciose ed erbose perveniamo a
passo Clamer (2164m, ore1:30), un'ottima occasione per recuperare fiato e immortalare un
curioso masso, che in perfetto equilibrio se ne sta lì, a sfidare la legge di gravità. Proseguendo a questo punto a sud-est sul segnavia 344B, calpestando tardivi
cumuli di neve e zigzagando su per il fianco occidentale di cima dei
Lasteri, tralasciata strada facendo la traccia che risale sulla cima dello stesso e passando più a sud per l’omonimo passo, ecco che tra magri tappetti d’erba e preziosi fiori d’alta montagna giungiamo all’ennesimo
bivio (2260m, 50min), dove abbandonato momentaneamente il segnavia 344B, dinnanzi a noi risaliamo l’impervio sentiero che porta sulla cima del
Croz dell’Altissimo (2339m, 20min), un privilegiato punto d'osservazione dove le guglie e le vedrette che scandiscono la leggendaria via delle “Bocchette” si contendono la scena con la vista sulle acque del Lago e la Paganella. Sotto la croce di vetta troviamo il tempo per consumare il nostro frugale spuntino e scambiare quattro ciacole con dei occasionali compagni di viaggio prima di ridiscendere giù al precedente crocevia (2260m, 15min), e prendendo lì l’indicazione per il rif.Montanara, camminando tra
rocce fessurate e macchie di pino mugo, nel frattempo più ad est giungiamo al bivio di passo dei Camosci (1953m, 40min), dove abbandonata l’indicazione fin qui seguita e affidandoci al 352A, tra gradoni e stretti passaggi rocciosi, immortalando strada facendo incantevoli
viste sul lago di Molveno e risalendo brevemente sul fianco settentrionale del Palon de Trover, ecco che più in basso ci ritroviamo all’ultimo crocicchio di passo “Palon del Trover” (1811m, 30min).
A questo punto dell'escursione un’allarmante
cartello giallo informa che il nostro sentiero di rientro qui si interrompe perché inagibile (la violenta tempesta Vaia anche qui ha lasciato il segno), e così tra sorpresa e incredulità, giusto il tempo per un veloce briefing con altri escursionisti fin qui giunti e considerando che l’unica via di rientro è questa, rotti gli indugi e con tutti i rischi del caso non rimane che avventurarci lo stesso giù dal scosceso sentiero. Dopo una prima parte ben conservata, ecco che d’un tratto ci ritroviamo davanti ad un’ecatombe di
grossi alberi caduti gli uni sugli altri, dove scavalcando e passando a carponi sotto un groviglio di giganteschi tronchi, perdendo e ritrovando a più riprese il nostro sentiero, infine ci ritroviamo sulla panoramica terrazza del
rif.Montanara (1515m, 30min), dove una fresca birra e un’ultima foto di gruppo sono la giusta conclusione di questa avventurosa giornata, prima di imbarcarci sulla vicina seggiovia, che in coincidenza con la cabinovia di Pradel ci riporterà comodamente giù a Molveno.
Dislivello assoluto 950m.
Tempo di cammino ore 6:20.
Lunghezza tragitto Km 14.
Note:
Come buona norma, prima di intraprendere un’escursione è sempre bene informarsi prima sulle condizioni dei sentieri che andremmo a percorrere, perché come in questo caso, un semplice sentiero che in passato abbiamo già percorso senza problemi, non è detto che sia sempre agibile.