23/7 Castell. di S.Marco - GrEsGa

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23/7 Castell. di S.Marco

Diario di Bordo > 2010
Asiago
Castelloni di S.Marco
23/07/2010
Imboccata a Gallio la strada che porta a Campomulo e continuando lì sulla tortuosa stradina sterrata che si snoda in mezzo alla bella abetaia, oltrepassate strada facendo le casare di Campomuletto e Mandrielle, ecco che proseguendo a nord per Piazzale Lozze e località Tiffgruba, proprio là dove la strada ritorna asfaltata lasciamo l'auto a margine della strada (1525m.) per dare inizio alla nostra escursione.
 
Affidandoci al sentiero n°845 che stacca sulla destra della strada, dapprima su traccia erbosa e poi per sterrato, salendo nel bosco e riguadagnata più avanti la strada sterrata, nel frattempo eccoci nella solare radura di M.ga Fossetta (1665m, 25min.), dove ad accoglierci troviamo delle tranquille mucche al pascolo. Il segnavia 845 per i castelloni di S.Marco ora ci indirizza a nord-est, dove intrufolandoci nuovamente nel bosco e passando in prossimità di alcune testimonianze della Grande Guerra (cippi commemorativi del 6° Alpini e del Battaglione 7 comuni) infine ci ritroviamo all'imbocco del labirinto di pietra dei Castelloni di S.Marco (1821m, ore1). Seguendo scrupolosamente e nella giusta sequenza le tabelle indicanti i numeri dal n°1 al n°48, come in un divertente gioco dell'oca completiamo il percorso all'interno dell'intricato e suggestivo dedalo, fatto di angusti passaggi, grotte e massi lavorati dall'acqua, il tutto agevolato da comode passerelle e scale. Una volta terminato il circuito ad anello (45 min.), seguendo a ritroso il medesimo tracciato fatto all'andata e transitando nuovamente da M.ga Fossetta (ore 1.), non ci rimane che concludere al nostro punto di partenza (15 min.).
Dislivello assoluto 370 m.
Tempo totale di percorrenza
ore 3:25.

                             
Note:
Facile l'avvicinamento, presenta solo piccoli strappi per risalire l'esiguo dislivello, mentre nella parte sommitale all'interno del labirinto è raccomandabile seguire scrupolosamente la sequenza delle indicazioni e non tentare maldestre acrobazie sui gradoni rocciosi. Occhio al sottostante abisso della Valsugana!

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