12/08 Val Duron - GrEsGa

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12/08 Val Duron

Diario di Bordo > 2019
Val di Fassa
Val Duron
12/08/2019
Non saranno di certo quattro nuvole a impedirci l’ennesima avventura tra gli orizzonti di pietra delle Dolomiti fassane, ed è così che riservandoci traguardi più impegnativi per giorni più sereni, a Campitello ci portiamo nella parte alta del paese, dove alla fine della “Strèda del Salin” è possibile lasciare l’auto poco prima del ponte sul “Ruf de Duron” (1448m), ultimo parcheggio utile all’imbocco dell’omonimo impluvio.
  
Arrancando subito sull’erta rampa cementata che con un buon 24% di pendenza non ha nulla da invidiare alle mitiche tappe da “Gran premio della montagna”, passando nel frattempo dalla sinistra alla destra del “Ruf de Duron” e transitando più in alto dal ripiano erboso di Baita Fraines, ecco che abbandonata poco dopo la trafficata carrozzabile (20min) e proseguendo da lì su per l’opposto e boscoso versante, per sentiero 578 in alto giungiamo al rifugio Micheluzzi (1860m, 40min), porta ufficiale d’ingresso dell’idilliaca Val Duron. Da qui in poi la lussureggiante valle ci accoglie a braccia aperte, e proseguendo senza fatica o dubbi d'orientamento lungo la pianeggiante sterrata che l’attraversa per tutta la sua lunghezza, passando strada facendo per la pittoresca baita di Lino Branch (1900m, 20min) e sorvegliati a vista dalle imponenti pareti rocciose del Catinaccio che si eleva alla nostra sinistra e del Sasso Piatto alla nostra destra, ecco che dirigendo verso gli aguzzi Denti di Terra Rossa d’improvviso le prime gocce di pioggia ci sorprendono in prossimità di Malga Docaldaura (1955m, 40min.), dove sfoderate le mantelle impermeabili non rimane che trovare un posto un po' asciutto per accomodarci al centro del grandioso palcoscenico dolomitico, e consumare così il nostro frugale spuntino mentre và in scena l'incantevole spettacolo della natura.
Lasciati alle nostre spalle i Denti di Terra Rossa e puntando ora l’inconfondibile profilo del Gran Vernel che dinnanzi a noi svetta ad est, ricalcando senza fretta la medesima via dell’andata torniamo al rifugio Micheluzzi (ore1), dove seguendo stavolta integralmente la strada che cala giù a valle ed evitando quando possibile il viavài dei bus navetta infilandoci nei sentieri che deviano nel bosco, ecco che giunti all’ultima scoscesa rampa dove la discesa impressiona più della salita, infine la nostra escursione a bastone si conclude tra le vie di Campitello (50min.).
Dislivello assoluto 500 m.
Tempo di percorrenza ore 3:50.
Lunghezza tragitto Km. 15.
                                               
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