7/8 Rif. Telegrafo - GrEsGa

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7/8 Rif. Telegrafo

Diario di Bordo > 2014
M.Baldo
dal vallone Osanna al Telegrafo
07/08/2014

Sfidando le avverse previsioni meteo, oggi rieccoci qui sul versante orientale del Baldo, dove sull’ultimo tornante a monte dell’orto Botanico di Novezzina (1255m) ci attende l'erto sentiero n°657 (E7) per il rifugio Telegrafo.

Rompendo fin da subito il fiato su per la massima pendenza e attraversato più in alto l'impluvio del vallone Osanna, ecco che abbandonato il pascolo e proseguendo poi tra i mughi, sull’opposto versante orografico approdiamo su un piccolo pianoro attrezzato di panche e tavolo che fa proprio al caso nostro. Giusto il tempo di tirar fiato, e ben presto riprendiamo a salire verso monte, un tracciato sempre più roccioso dove passando da lì a poco accanto ad un curioso masso erratico e superata nel frattempo anche la fascia dei mughi, con la vista che s’allarga sempre più sull’alpe di Novezza e la conca di Ferrara andiamo a intercettare la trasversale mulattiera militare (sentiero 658), la via principale che da sud a nord corre lungo l’intera dorsale (2ore). Proseguendo a questo punto lungo l'aereo sentiero alpino, poco più a nord deviamo sull'erta traccia che alla nostra sinistra porta direttamente sulla cresta spartiacque, dove passando alti e alle spalle del rifugio Telegrafo, con un’ultimo strappo agguantiamo la croce di vetta del monte Maggiore (2194m, 15min), la nostra meta. Giusto il tempo d’immortalare quel poco di Garda che l’ingrata foschia concede, e stavolta giù in basso atterriamo direttamente sulla terrazza del sottostante rifugio (2147m, 5min), dove lì affacciati sul circo glaciale che scivola giù dal versante gardesano, alcuni camosci ci sorprendono con le loro capriole e rincorse tra le chiazze di neve, un’innocente e allegro spettacolo che risolleva le sorti dell’intera giornata.
Riagguantato sul versante orientale il tracciato del segnavia 658, poco più a nord deviamo a destra sul vecchio sentiero del Marocco (15min), una lunga diagonale nel folto dei mughi, dove stando attenti a non inciampare sulle numerose radici affioranti e incalzati dalle prime gocce di pioggia, in costante discesa andiamo a intercettare la sottostante strada Graziani (1ora), un sicuro nastro d’asfalto che passando per il vicino confine regionale, dritto a sud porta al punto di partenza (35 min).
Dislivello assoluto 939 m.
Tempo totale di cammino ore 4:10.
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