10/03 Castelberto - GrEsGa

Vai ai contenuti
Privacy e Cookies Policy

10/03 Castelberto

Diario di Bordo > 2023
Lessinia
M. Castelberto
10/03/2023
Sognando cielo azzurro e prati in fiore, in quest’ultimo scorcio d’inverno rieccoci tra i pascoli di Passo Fittanze, dove tra setose praterie e malghe in letargo, anche sentieri già tante volte battuti e panorami già tante volte visti non finiscono mai di stupire.

Dinnanzi all’evocativo monumento dedicato ai caduti, il gelido vento lascia appena il tempo d’indossare gli scarponi, prima d’imboccare il segnavia 250 che tra i pascoli di malga Fittanze s’allontana verso nord. Un breve tratto della ben più lunga via che attraversa l’intera dorsale dell’alta Lessinia, e che da lì a poco abbandoniamo per deviare sull’alternativo sentiero per Castelberto (1380m, 15min). Proseguendo così al di là della recinzione sul sentiero che a margine del bosco cala poi tra i pascoli della Sega di Ala, ecco che nei pressi di un’amena area picnic andiamo a intercettare il segnavia 180 del “giro malghe” (1310m, 30min), un’agevole sterrata che da lì a poco si ricopre di neve e porta all’ennesimo bivio della giornata (10min). Nel folto della faggeta, all’indicazione destra per malga Lavachietto preferiamo quella sinistra per malga Lavachione (1405m, 30min), imperdibile occasione per tirare fiato prima d’inoltrarci nella successiva abetaia e sbucare più in alto nella setosa prateria alpina, dove con una breve digressione alla nostra sinistra raggiungiamo malga Revoltel (1547m, 25min), altra costruzione in pietra fatta apposta per allevare mucche e produrre ottimi formaggi. Tra nubi che vanno e altre che arrivano, lì a precipizio sulla Vallagarina oggi c’è gran poco da vedere, e così riacciuffato il sentiero principale proseguiamo fin al successivo bivio (15min), dove dinnanzi al vecchio cippo di confine dal nulla ecco apparire Mauro, altro appassionato delle terre alte che alle nostre spalle ci sorprende con il suo veloce e ben cadenzato passo. Ed è così che in buona compagnia, tra piste innevate e tappetti d’erba ingiallita dal freddo nel frattempo giungiamo a malga “Coe di Ala” (1668m, 45min), altro alpeggio in letargo, dove senza perder tempo risaliamo ulteriormente di quota fin a guadagnare l’ampia dorsale che a nord punta dritto al rifugio Castelberto (1765m, 30min), il posto giusto per la sosta rancio e trovar riparo dal gelido vento. Tra una ciàcola e un morso al panino dimentichiamo in fretta sia nuvole che passar del tempo, e con il Carega alle spalle e l’altopiano di fronte arriva il momento d’abbandonare l’ardita rupe e il suo rifugio, per tornare a ritroso lungo il sentiero 111 della dorsale. Lo stesso che ci ha portato fin quassù, ma che stavolta seguiamo per intero fin al bivio di Castelberto (1701m, 20min), punto in cui intercettato il segnavia 250, sempre con direzione sud passiamo per il “Ridotto del Pidocchio” (20min), Malga Lessinia (1616m, 10min), e andiamo a intercettare al bivio del Pidocchio la provinciale per Erbezzo (1568m, 15min).
Tralasciando qui la strada asfaltata, alla nostra destra preferiamo ora risalire tra i pascoli del bàito Roccopiano (1501m, 15min), dove seguendo il sentiero per la vicina radura della Speluga del Martin e attraversata la successiva macchia boscata, ecco che digradando sul sentiero del mattino non resta che proseguire tra i pascoli per concludere in bellezza nel bar di Passo Fittanze, nostro punto di partenza (30min).
Dislivello assoluto 455m.
Tempo di cammino ore 5:10.
Lunghezza tragitto Km 15.
                                   
Torna ai contenuti