17/07 Punta Telegrafo - GrEsGa

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17/07 Punta Telegrafo

Diario di Bordo > 2021
M.Baldo
rif.Telegrafo
17/07/2021
Nel bel mezzo dell’estate, quando l’opprimente canicola della pianura e il caotico viavai delle strade gardesane non lasciano scampo, niente di meglio che rifugiarsi tra le creste del M.Baldo, un’ambiente naturale di straordinaria bellezza e ancora a misura d’uomo, dove affacciati sull’incantevole palcoscenico del Garda e i suoi monti, divien facile dimenticare frenesia e orologio.
     
Proprio lì dove la strada Graziani ripiegando su sé stessa prosegue verso nord (1255m), a monte dell’orto botanico di Novezzina iniziamo subito col rompere il fiato sull’erto sentiero 657, una traccia che prima per prato e poi nel folto dei mughi s’innalza velocemente di quota fin ad attraversare il Vallone Osanna e riprendere poi al di là del stretto impluvio la salita che porta sul pianoro di località “Pianetti” (1540m, ore1:30), un’ideale sosta di mezzavia dove tirare il fiato e ammirare con tutta calma l’ampia vista che oltre l’alpe di Novezzina e la conca di Ferrara e Spiazzi, nel frattempo a est si allarga sul dirimpettaio altopiano lessinico e i suoi monti. Lasciato l’erboso pianoro e superata la fascia boscata, riprendiamo a salire senza tregua tra le rocce dell’aspro paesaggio alpino fin ad intercettare la trasversale alta via del Baldo (2096m, ore1), un breve tratto pianeggiante verso nord prima di issarci sul tracciolino che a stretti zigzag guadagna il crinale spartiacque, una vista sul versante gardesano di gran effetto dove però le fosche nubi che veloci risalgono alle nostre spalle ci convincono ad attaccare subito l’erta china che sul retro del rifugio porta dritto alla croce di vetta di Punta Telegrafo (2200m, 20min), un strategico punto d’osservazione sul centro lago dove scrutando l’opposta riviera bresciana divien facile dare un nome a tutti i paesi e i monti che vi si rispecchiano. Giusto il tempo per qualche scatto fotografico, e l’aria fresca e umida ben presto ci suggerisce una strategica ritirata tra le solide mura del sottostante rifugio Barana, il punto ristoro perfetto dove a dispetto del calendario ci ritroviamo lì seduti attorno a un tavolo a contemplare le fiamme della stufa, mentre sorseggiando un brulè facciamo gli onori a un’irresistibile fetta di strudel.
Ben ritemprati dalla surreale atmosfera invernale, arriva presto il momento di lasciare il tepore del rifugio per ritornare al di là del crinale sul sentiero 651, un breve tratto verso nord prima d’abbandonare definitivamente l’alta via e deviare a destra sul segnavia 652, una lunga diagonale che nel folto dei mughi cala giù dal versante orientale del monte. Un ritorno tutto in discesa dove poco dopo il bivio col segnavia 66 interrompiamo anche l’originale tracciato del sentiero Bovi per deviare giù a destra (ore1:10), una via alternativa e più diretta che abbandonata la fascia boscata e attraversata la prateria va’ a intercettare giù in valle la strada Graziani proprio nei pressi del pittoresco Chalet Novezza, altra imperdibile occasione per brindare alla fortunata giornata prima di lasciare l’ameno altopiano e le creste del Baldo (20min).
Dislivello assoluto 939m.
Tempo di cammino ore 4:10.
Lunghezza tragitto Km 10.
                                            
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