05/09 Pizzocolo
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Parco Alto Garda Bresciano
Monte Pizzocolo
05/09/2025
Gu, Naso di Napoleone o Pizzocolo che sia, nemmeno il cielo grigio e incerto può impedirci di salire sull’aguzza vetta che dalla sponda bresciana del Garda sorveglia il basso lago e l’intera catena del Baldo.
Sull’indicazione bianco-rossa 280, a località Colomber (405m) c’incamminiamo sulla via asfaltata che a nord esce dall’abitato e tira dritto fin al primo incrocio della giornata, dove ignorando per ora l’erta carrozzabile cementata, lì nella vicina piazzola picnic imbocchiamo l’alternativo e altrettanto erto sentiero che all’imbocco della Val Campione arrampica su per il bosco. Rompendo così da subito il fiato nell’ombroso sottobosco misto di castagni e faggi, senza tregua c’innalziamo velocemente fin a intercettare in località Fontanelle la medesima strada tralasciata in partenza (672m, 45min), dove giusto un paio di tornanti di grigio cemento, e poco più sopra siamo pronti a inerpicarci sul sentiero che fuori pista lo va ad agguantare una seconda volta in prossimità dell’ennesima curva a gomito. Abbandonata da lì a poco nuovamente la strada principale, ecco che alla nostra sinistra deviamo sulla rampa cementata che al di là di una draglia metallica s’impenna bruscamente fin a una prima postazione di caccia, una finestra spalancata sul golfo di Salò che merita una breve sosta contemplativa, prima di salire al successivo roccolo del “Casin dell’Oser” (897m, 40min) e raggiungere ancor più in su quello delle “FraÖle” (10min), un vero e proprio “teatro di verzura” quest’ultimo, dove al centro di due concentrici filari di carpini un pittoresco rustico sembra messo lì apposta per ammirare la spettacolare vista sulla Valtenesi e la sponda bresciana del basso Garda. Tra rosse bacche di sorbo e pallide cortecce di betulla, senza mai abbandonare la salita andiamo a intercettare nuovamente la strada maestra in località Paolona (1115m, 15min), altro incrocio dove al segnavia 280 preferiamo il comodo viottolo che attraverso una proprietà privata sale dritto tra i prati della Paolona di sopra (1241m, 20min), un erboso dosso ben affacciato a mezzogiorno dove sotto lo sguardo incuriosito di alcuni asinelli c’innalziamo fin al successivo bivio delle Merle (1345m, 20min). Tralasciando qui l’indicazione per Passo dello Spino e proseguendo a nord per il successivo crocevia del Dosso delle Prade (1458m, 10min), dritti sul sentiero che sotto cresta attraversa il versante gardesano del monte superiamo nel frattempo anche la deviazione per Malga Valle, prima di giungere al pittoresco e accogliente bivacco “Due Aceri” (40min), dove ormai in dirittura d’arrivo non resta che saltare in groppa al crinale e puntare dritti all’anemometro che svetta sull’aguzza vetta del Pizzocolo (1581m, 10min), il mitico “Naso di Napoleone” che con o senza nuvole è sempre una soddisfazione raggiungere. Accontentandoci della diafana immagine del lago che traspare appena laggiù in basso, a questo punto abbiamo giusto il tempo per un frugale spuntino e una foto di gruppo, prima di tornare a ritroso ricalcando il medesimo sentiero che ci ha portato fin quassù; o almeno fin al bivio di località La Paolona, dove rimanendo stavolta all’esterno della proprietà privata, ecco che a sinistra deviamo verso l’area sosta del Pirello (1012m, ore1:10), strategico crocevia di più sentieri e ultimo parcheggio utile per chi sale fin quassù con l’auto.
Tralasciando qui sia il sentiero per Sant’Urbano che l’indicazione per Passo dello Spino, con un’ultima vista sul golfo di salò e le colline della Valtenesi non resta che imboccare la scoscesa e interminabile carrabile che nel bosco scivola giù per il versante meridionale del monte. La stessa pista cementata che stamane abbiamo più volte intersecato in salita, e che seguendo stavolta integralmente, giù ai piè del monte porta dritti al punto di partenza (ore1:20).
Dislivello assoluto 1176m. (↑1132m, ↓1169m).
Tempo totale di percorrenza ore 6:00.
Lunghezza tragitto Km17.