24/10 Bosco dei Folignani
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Lessinia
Bosco dei Folignani
24/10/2025
Ieri pioggia e tempo da lupi, oggi invece baciati dal sole sul famigliare altopiano della Lessina. Un vero e proprio “Mondo a Parte” dove l’idilliaca quiete dei pascoli già in letargo e l’intrigante atmosfera che si respira nell’oscura selva dei Folignani, sono l’antidoto giusto per dimenticare tutti i malanni del mondo.
Tralasciando per ora l’indicazione 255 per Podestaria, a Bocca di Selva (1551m) imbocchiamo la forestale che ai piedi del monte Tomba devia a sinistra verso malga Folignano di Sotto (1490m, 20min) e prosegue poi per l’omonima di Fondo (1472m, 10min), due caratteristiche costruzioni in pietra della zona che ben si integrano nell’ambiente che le circonda. Lasciandoci così alle spalle anche quest’ultima malga e la sua setosa prateria, in costante e sempre più scoscesa discesa proseguiamo sulla stradina che s’inoltra nella foresta dei Folignani, una delle zone più selvagge della Lessinia dove da quel che si dice anche i lupi hanno messo su famiglia, e dove accompagnati dalla strana sensazione di non essere mai soli, andiamo a incrociare più in basso il trasversale sentiero 256 che qui risale dal Vajo dell’Anguilla (1372m,15min). Con il scricchiolio di foglie morte e ghiacciate che ritma ogni passo, alla nostra destra seguiamo l’indicazione per Podestaria, un suggestivo sentiero tra felci e pietre ammantate di muschio che si mantiene sul fondo dell’ombroso impluvio, prima d’iniziare ad arrampicare su per il tratto finale dell’attiguo Vajo delle Ortighe e riemergere così tra i pascoli dell’ondulato altopiano, dove lì a sinistra, passando sul bordo della pozza d’acqua di casara Gasparini diventa facile raggiungere il rifugio di Podestaria (1655m, 50min). Giusto il tempo per qualche foto e scambiare quattro ciacole con il gestore del rifugio, e lì difronte andiamo a intercettare la strada principale dell’alta dorsale della Lessinia, una pianeggiante sterrata che alla nostra destra seguiamo fin al bivio per Bocca di Selva, altra stradina questa che d’inverno diventa una pista da scii, e che da lì a poco abbandoniamo per arrampicare dritti alla nostra sinistra fin sulla cima del Tomba (1766m, 40min), un solitario cucuzzolo dove dal Baldo al Carega e a seguire le Piccole Dolomiti Vicentine, ben oltre la pianura a sud ecco apparire la contorta dorsale Appenninica, un intero angolo giro che si conclude sul basso Garda con Sirmione in bella vista.
Dopo aver riempito gli occhi con tanta meraviglia, non rimane che entrare nel rifugio Prima Neve e soddisfare anche l’appetito, prima di rimettere gli zaini in spalla e imboccare la via di rientro calando direttamente giù dall’erboso pendio meridionale del monte. Una scoscesa discesa a ruota libera che giù in basso termina sulla strada forestale (20min), dove a questo punto diventa facile andar a chiudere il nostro periplo al punto di partenza (15min).
Dislivello assoluto 394m (↑401m, ↓382m).
Tempo di cammino ore2:50.
Lunghezza tragitto Km 11.