10/12 Costabella
Diario di Bordo > 2025
M. Baldo
Creste di Costabella
10/12/2025
In quel di Prada (1000m), al canto del gallo la giornata inizia subito in salita salendo su per la Val del Sacco, una via asfaltata che parallela al torrente passa dinnanzi ad alcune abitazioni, prima di cedere il passo allo sterrato e proseguire nell’ombra dei scheletrici faggi fin al primo bivio del giorno (1170m, 30min). Tralasciando per ora il sentiero che sarà poi il nostro rientro, al di là della sbarra che sta alla nostra sinistra proseguiamo sul 655, stesso segnavia fin qui seguito che tra macchie boscate e radure continua a salire verso monte fin ad intercettare una prima volta la forestale che arriva dal parcheggio “Due Pozze”, un incrocio che ignoriamo per proseguire sul sentiero che sempre nel bosco la va’ a intercettare una seconda volta più in alto in prossimità di malga Ortigara (1400m, 40min), una stalla con tanto di casara che anticipa di poco il nostro arrivo alla storica chiesetta della Madonna della Neve (1438m, 10min). Sempre in moderata salita riprendiamo il sentiero che tra i pascoli a monte passa al di sopra di una pozza d’acqua, prima di scomparire nuovamente nella fascia boscata e arrancare sul sentiero che poco più in alto va a intercettare la vecchia strada militare che sale dalle Due Pozze (1550m, 20min), un insidioso nastro tutto ghiacciato che oggi richiede attenzione e l’uso dei ramponi, mentre sempre ben affacciati sul Garda e con i rifugi Chierego e Fiori del Baldo ormai ben in vista, strada facendo abbandoniamo il lungo traversone per inerpicarci direttamente alla nostra destra sulla traccia che rimonta in groppa all’affilata cresta di Costabella (1686m, 40min). Raggiunta così la quota più alta e panoramica dell’intera giornata, con il Garda e i suoi monti da un lato e la Lessinia con il Carega dall’altro caliamo giù dall’opposto versante fin al sottostante bivio con il sentiero “Ottaviani” (10min), dove interrompendo la discesa a destra imbocchiamo la splendida e recondita Val di Naole. Con il sole in fronte e l’erba ghiacciata che a ogni passo scricchiola sotto i piedi, mantenendoci sul fondo valle tiriamo dritti fin a sfiorare più a sud il bordo di una pozza ghiacciata, prima di prendere la sterrata che s’innalza sulla cresta alla nostra destra, una via d’uscita dalla val di Naole che al di là del crinale va’ a intercettare nuovamente la vecchia strada militare già risalita all’andata (1550m, 30min). Riaffacciandoci così sul lago e tralasciando il sentiero che cala giù alla Madonna della Neve, dritti a sud stavolta seguiamo integralmente la sterrata che nel bosco continua a calare di quota, una lunga e agevole discesa dove tra patriarcali faggi e verdi chiome d’abeti, ecco che nel frattempo, proprio lì all’incrocio per malga Ortigara entra in scena un simpatico cagnolino, un vivace esemplare di cane da tartufo che con tutta la soddisfazione di chi ha scovato il suo tesoro ci accompagna con il suo padrone al seguito fin giù nel piazzale delle “Due Pozze” (1282m, 50min), ultimo parcheggio utile questo per chi da Prada sale fin quassù con la macchina.
Giusto il tempo di fare una carezza al festoso cagnolino che tutto scodinzolante non finisce di girarci intorno, e nella valletta alla nostra destra infiliamo il sentiero che sfiorando il bordo di due pozze d’acqua gelata risale poi sul dosso di malga Pralungo (1282m, 15min), altro imperdibile balcone con vista sul basso lago che suggerisce l’ennesima sosta, prima di prendere la strada forestale che nel sottostante bosco va a incrociare nuovamente il sentiero 655 del mattino (15min), dove ormai in dirittura d’arrivo non resta che tornare a ritroso giù nella Val di Sacco per concludere così in bellezza al punto di partenza (30min).
Dislivello assoluto 686m (↑729m, ↓736m).
Tempo di cammino ore 4:50.
Lunghezza tragitto Km 15.